Gran Premio d’Austria 2020 a Spielberg: chi ha vinto, chi ha perso, sintesi e statistiche

domenica 5 luglio 2020 · Race highlights
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La parola chiave l’anticipa Wolff prima del via: “Affidabilità”. Cadono uno dopo l’altro Verstappen, Ricciardo, Stroll, è un’ecatombe la gara di Spielberg che apre la stagione nell’anno del coronavirus. E la svolta decisiva arriva a dieci giri dalla fine: chi monta i motori Mercedes deve tirare i remi in barca temendo il ko, Bottas salva la vittoria in extremis e Leclerc mette la Ferrari a podio.

L’ordine d’arrivo. Vince Bottas su Leclerc e Norris, a punti Hamilton, Sainz, Perez, Gasly, Ocon, Giovinazzi e Vettel. Ritirati Verstappen, Ricciardo, Stroll, Magnussen, Grosjean, Russell, Raikkonen, Albon e Kvyat.

All’ultimo respiro. Rischia un clamoroso doppio zero la Mercedes, il muretto fino all’ultimo ha il cuore in gola. Le parole di Wolff:

The situation was pretty serious, it was something that can be an instant kill. We didn’t really know what it was. At a certain stage, it looked like we would not finish the race with both cars.

Reclamo su reclamo. E comunque la Mercedes la prima vittoria del weekend la consegue sabato, quando la Fia rigetta l’esposto formale della Red Bull contro il sistema dual axis steering. Sempre Red Bull, dopo le qualifiche invoca la sanzione per Hamilton per inosservanza delle bandiere gialle nell’attacco alla pole. E stavolta vince: appena mezz’ora prima del via, Hamilton passa da P2 a P5.

Già visto. Come a Interlagos nel 2019, Hamilton spedisce Albon in testacoda e gli nega il podio, forse la vittoria, dice la Red Bull. Arrivano 5 secondi di penalità che lui accetta da signore:

It really felt like a racing incident. But either way, I’ll take whatever penalty they feel I deserve and move forward.

Chi ha vinto. Ci mette una pezzona di classe per salvare il weekend della Ferrari: Leclerc dopo l’ultima safety car s’inventa due sorpassi folli, su Perez e Norris, per artigliare il terzo posto, che diventa secondo per la penalità di Hamilton.

Chi ha perso. La Ferrari, che in condizioni normali non ha velocità, né sul dritto né in curva. E Vettel, che si gira nell’attacco a Sainz, appunta:

I lost the rear a couple of times today. So as I said I’m happy that it happened only once. I was struggling with car feeling and confidence also under braking.

La prima multa. L’Alfa Romeo paga cinquemila euro perché Raikkonen perde una gomma dopo il pit stop. La Fia concede le attenuanti generiche, riconosce in effetti che la causa va attribuita a un dado spanato e non c’era modo di rilevarlo.

Black lives matter. Nel momento dell’inno nazionale austriaco, 14 piloti su 20 si inginocchiano in nome di George Floyd. Restano in piedi Verstappen, Giovinazzi, Kvyat, Sainz, Raikkonen e Leclerc. Che prima del via, a scanso di polemiche anticipava:

I believe that what matters are facts and behaviours in our daily life rather than formal gestures that could be seen as controversial in some countries. I will not take the knee but this does not mean at all that I am less committed than others in the fight against racism.

Per rinfrancar lo spirito. La battuta del weekend è di @FormulaHumor su Twitter. A proposito delle difficoltà della Ferrari:

Vabbè dai, questa è andata. Dove si corre la prossima?

Le statistiche. All’età di 20 anni, 7 mesi e 22 giorni, Norris è il terzo più giovane a podio, dopo Verstappen in Spagna nel 2016 e Stroll in Azerbaigian nel 2017. Appunti di Corsa è il diario dei Gran Premi di F1WEB.it, dal 1950 all’era moderna, in print-on-demand oppure ebook su ilmiolibro.it.

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