Monte Carlo, il giallo del mozzo di Leclerc: non era danneggiato… o non era stato controllato?

venerdì 28 maggio 2021 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti

Non il semiasse, ma il mozzo posteriore sinistro è costato a Leclerc la partecipazione al Gran Premio di Monte Carlo. L’ha scoperto la Ferrari nelle indagini a Maranello, accertando anche la correlazione con l’incidente delle qualifiche.

Perché è vero che Leclerc ha sbattuto a destra, ma il lato sinistro un contraccolpo comunque l’ha preso. E l’ha preso abbastanza duramente da compromettere il mozzo.

Ci fosse stato il warm up come una volta, la Ferrari l’anomalia l’avrebbe scovata per tempo. Invece Leclerc la segnala solo al giro di ricognizione mentre va sulla griglia:

As soon as I felt the issue I said I felt there was a problem with the gearbox. But actually it was not coming from the gearbox, it seems. It seems that it’s something else so we need to check still.

Il nesso con un problema al cambio viene subito escluso. Del resto, è proprio sulla trasmissione che la Ferrari concentra le verifiche fra sabato e domenica. Dopodiché ricostruisce il fondo, monta nuove ali, assembla un’altra sospensione, cambia piantone dello sterzo e pompa dei freni, cioè tutte le parti distrutte. Su questo punto, Binotto spiega:

There is a clear regulations that you can only change parts which were damaged. So the parts we changed were really the ones damaged. Of course those were clearly damaged and we had got permission to do it. So that’s it.

Il mozzo posteriore sinistro no, quello nessuno lo sostituisce. La squadra assicura non avesse tracce di danno. Sempre che l’abbia veramente guardato, perché quando l’ipotesi del ritiro era ancora il cedimento del semiasse, Binotto aveva ammesso che l’area sinistra dell’auto non faceva parte delle ispezioni. La sfortuna non spiega tutto.

Binotto, Ferrari, Leclerc, Monte Carlo,