Materiali aerospaziali e controlli severissimi: ecco come si produce (e certifica) l’halo

lunedì 13 settembre 2021 · Tecnica
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Fa ancora una volta il suo dovere. Dopo Makino in Formula 2, Leclerc a Spa e Grosjean nel rogo – ma più che altro nell’impatto con il guardrail – di Sakhir, l’halo a Monza salva anche la testa di Hamilton. E dire che proprio Hamilton nel 2017 non era così convinto sulla protezione degli abitacoli.

Torna in prima pagina una soluzione su cui la Fia s’è battuta strenuamente, antiestetica certamente, ma preziosa. Funzionale. E titanica, in tutti i sensi: l’halo viene realizzato in lega di titanio con percentuali minori di alluminio e vanadio, lo stesso materiale che l’industria aerospaziale impiega per parti strutturali ad alta resistenza e basso peso.

Dal controllo della materia prima parte una catena di standard altissimi che si estendono a tutti i processi produttivi. Una delle aziende approvate dalla Fia è la tedesca CP Autosport, che in un report divulgativo del 2018 dice:

You need state-of-the-art machining parts to do the pre-machining and the post-welding final machining. You need a welding chamber in a closed atmosphere to do the welding process, and you need the supply chain for the material.

Il materiale di base subisce un primo trattamento termico ai fini della lavorabilità, poi vengono realizzati gli elementi della struttura, che va saldata in camera ad atmosfera controllata in modo da prevenire inclusioni di elementi esterni e proteggere il giunto dall’ossidazione. Infine, l’ultimo trattamento termico finalizzato alla distensione delle tensioni residue di saldatura e all’aumento della resistenza meccanica.

Il risultato è quest’ossatura che può reggere il peso di un autobus a due piani, cioè 12 tonnellate su una struttura che pesa solo 7 chili; e può deflettere un pneumatico a 360 chilometri orari. Charlie Whiting dopo l’analisi dell’incidente fra Alonso e Leclerc a Spa faceva notare:

When you watch the video frame by frame you can see the McLaren’s suspension was broken by the contact with the halo. It stood up really well and there was no distortion.

A Monza l’halo frantuma il fondo piatto della Red Bull di Verstappen e respinge l’urto con il pneumatico. Il casco di Hamilton ha delle abrasioni sulla calotta, la prova della traiettoria potenzialmente fatale che stava prendendo l’incidente.

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