Confermato Vettel, ripescato Whitmarsh: l’Aston Martin “da mondiale entro cinque anni”

giovedì 23 settembre 2021 · Mercato
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Certe operazioni dicono più di mille parole. A riprova che Lawrence Stroll fa sul serio, perlomeno nella direzione di guadagnare credibilità in borsa, sono due gli sviluppi cruciali sotto il tetto dell’Aston Martin: la conferma di Vettel per un’altra stagione e l’ingaggio di Martin Whitmarsh.

La prima è la mossa scontata che mette a tacere settimane di falsi scoop: Vettel alla fine resta in sella, accanto a baby Stroll che ovviamente non si tocca. Nessun abbandono, se non altro perché Seb le auto della nuova generazione non vuole perdersele. Infatti osserva:

Their look is very different and the new technical regulations should give us cars that can race much more closely than recently. The changes are so big that every team will be starting from a new beginning, so it will be a great opportunity for us at Aston Martin.

L’altra è una sorpresa assoluta, perché l’anticipazione non l’aveva fiutata nessuno: dal 1° ottobre rientra nel paddock Martin Whitmarsh, assume la direzione di una nuova e ambiziosa divisione di Aston Martin che assorbe le attività della Formula 1 e rilancia tutte le operazioni di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico. Un’idea di Stroll, per assomigliare ai grandi team.

Whitmarsh manca dal 2014, da quando non è più amministratore delegato alla McLaren. È rimasto in disparte e ha lavorato altrove, su un altro pianeta sportivo dove comunque conta la velocità, per conto di società coinvolte in Coppa America. Sul ritorno in Formula 1 dice:

I have always respected ‘Team Silverstone’, if I can call it that, which has often punched above its weight under its various previous incarnations, and which now has the weight with which to punch harder than ever before.

Lawrence intends Aston Martin to win Formula 1 world championships, plain and simple, and I would not have joined him in that endeavour unless I was utterly convinced that it was an entirely achievable aim.

C’è un progetto per fare dell’Aston Martin una squadra da titolo mondiale, “nel giro di quattro o cinque anni”, sostiene Stroll. Oggi la vecchia Jordan ha la propulsione più credibile e più ricca che abbia mai avuto.

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