C’è l’accordo (ma con l’asterisco): dal 2022 torna Imola… e stavolta anche la Lega l’appoggia

sabato 16 ottobre 2021 · Politica
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C’è un posto per Imola e non è una pezza di recupero com’è stato in pandemia. È una conquista epica, restituisce alla motorvalley dell’Emilia la vetrina che fu il Gran Premio di San Marino dal 1981 al 2006. E parte da lontano, dalla riqualificazione dell’autodromo verso una dimensione polifunzionale, oltre all’adeguamento ai nuovi standard per l’omologazione della Fia. Poi l’occasione, la crisi del coronavirus come opportunità per ricucire i rapporti con la Formula 1 che nel frattempo ha cambiato proprietà e direzione.

Manca l’ultimo sforzo, perché nel calendario ufficiale di venerdì pomeriggio Imola è ancora sotto asterisco e formalmente senza firma definitiva. Come Austin, Barcellona e Singapore, del resto.

Insomma il risultato, a dispetto dei termini in cui ne parlano rete e politica, ufficialmente va ancora acquisito. Servono soldi e non spiccioli: fuori dall’emergenza sanitaria la Formula 1 non fa più sconti, fonti diverse stimano che la gara costa 20 milioni di euro l’anno, “un pedaggio pesante”, scriveva il Corriere di Bologna.

La ripartizione pare sia questa: 7 milioni dal Ministero degli affari esteri e dall’Istituto per il commercio estero, 5 dal Ministero dell’economia e delle finanze, 5 dalla Regione, 2 dal Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale di Imola, 1 milione dall’Aci.

“Gioco di squadra”, diceva infatti Stefano Bonaccini. “Unione di forze”, conferma Luigi Di Maio. Una quadratura politica trasversale e quantomeno curiosa. Daniele Marchetti – consigliere regionale della Lega e capogruppo del Carroccio in Comune – a bolognatoday.it osservava:

A livello regionale si è sempre trovata una sintesi tra le forze politiche, perché è fuori discussione l’importanza di un evento del genere. Ricordo le risoluzioni approvate in Consiglio, tra le quali una a mia prima firma, per chiedere al Governo un impegno.

Ma sì, volemose bene. È storia passata la disputa del 2016 sui fondi pubblici che la Legge di Stabilità aveva destinato all’Aci per l’organizzazione del Gran Premio d’Italia, una carota finanziaria che aveva portato Imola alla rissa con Monza. Storia passata anche l’ostruzione pretestuosa che proprio la Lega aveva montato nel 2011, temendo ombra su Monza quando l’amministrazione di Roma trattava per una seconda tappa del circo in Italia.

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