Oltre 70 sviluppi su Google Earth prima del disegno finale: così è nato il circuito di Miami

sabato 30 aprile 2022 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti

Fremono le squadre per una gara che la Formula 1 cercava almeno da cinque anni, un evento che consolidasse la popolarità dello sport in America. E freme la città per un appuntamento a consistente potenziale economico, 400 milioni di dollari di indotto, secondo le stime dell’organizzazione.

Si gareggia intorno all’Hard Rock Stadium dei Miami Dolphins, il nuovo sito che il comitato promotore ha individuato nel 2019 dopo l’ostruzione della Contea e dei residenti al progetto di correre su un circuito da Biscayne Boulevard a Miami Gardens.

Non è di Hermann Tilke la matita, è di Apex Circuit Design, una società britannica di consulenza specializzata nella realizzazione di parchi commerciali, complessi residenziali e industriali, ma anche circuiti permanenti e semipermanenti. Tra parentesi, aveva presentato anche uno dei primi studi di fattibilità per il Gran Premio a Singapore, un altro per il Gran Premio a Bangkok.

Per Miami la progettazione è partita dall’ispezione aerea attraverso Google Earth, gli ingegneri hanno individuato almeno 70 sviluppi alternativi, nel caso in cui l’amministrazione mettesse il veto su alcune strade. Dopodiché le ipotesi sono state sottoposte alla Formula 1 che ha delegato Craig Wilson:

It is actually quite a restricted site to work on, both in terms of existing infrastructure and operationally. There is a lot of underground drainage management that we had to mindful of, given it is mainly flat land not far above the water level.

The south east to south corner section is where the Miami Open tennis is held. The eastern section has a combination of Florida Highway on and off ramps from the Florida Turnpike and some historical trees we had to navigate around, which placed a heavy restriction in this area.

Then there is the matter of that big stadium and all its infrastructure, right in the middle of the site that has to operate during the NFL season.

Il risultato finale è una pista con 19 curve ricavate prevalentemente nei parcheggi intorno allo stadio, una esse dopo il via che ricorda quella di Interlagos al rovescio, due tratti lunghissimi in accelerazione sulla 199 e la 203. Previsione di velocità media, 223 chilometri all’ora, sopra la media delle altre gare urbane.

Google, Miami,