La crociata di Hamilton per l’inclusività: chi è l’ultimo team che rifiuta di firmare

venerdì 22 luglio 2022 · Fuori tema
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Al di là della ricerca dei record, al di là di ogni sfida agonistica, è uno dei punti fermi dietro le motivazioni di Hamilton: la crociata per fare della Formula 1 uno sport di inclusione a tutela della diversità. Era il 2021, il re nero firmava il rinnovo con la Mercedes e dichiarava:

I’m equally determined to continue the journey we started to make motorsport more diverse for future generations and I am grateful that Mercedes has been extremely supportive of my call to address this issue.

I’m proud to say we are taking that effort further this year by launching a foundation dedicated to diversity and inclusion in the sport.

Da quella missione l’anno scorso è già nato Ignite, il movimento che attraverso Hamilton Commission e il supporto finanziario della Mercedes lavora per sostenere gli studi di giovani provenienti da gruppi tradizionalmente sottorappresentati nel circo dei motori.

E più specificamente, Hamilton nel paddock ha chiesto che le squadre firmassero simbolicamente la carta dei 10 punti per un impegno concreto verso diversità e inclusione, nell’ambito di un progetto al quale la sua fondazione ha destinato già oltre 25 milioni di euro. Hanno firmato in nove, cioè tutti meno uno, l’ha svelato Hamilton in conferenza stampa a Le Castellet:

I think we are very close to getting this diversity inclusion charter going. I think there’s one team, still, the same team is not willing to engage. But I’m grateful to see that the other teams are willing to step forward.

Non ha voluto fare nomi e la rete ha pensato immediatamente alla Red Bull, come uno sgarro personale. La Bbc invece ha scoperto che si tratta della Williams. Che non nega, dice stia aspettando informazioni in merito ai progressi, “su un tema sul quale abbiamo già dei piani”.

Ma Hamilton sollevava un punto serio: nel paddock serve un’azione compatta, delle squadre come della stampa. Anche alla luce di certi episodi riprovevoli che hanno macchiato il weekend di Spielberg.

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