L’incidente, la penalità… e infine il riesame: la Fia convalida la prova di forza di Alonso ad Austin

venerdì 28 ottobre 2022 · Gran Premi
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È stremato, viene da una prova maiuscola e da un incidente a ruote all’aria. Su Twitter, quando sulla rimonta ancora non pendono proteste, scrive:

A samurai must remain calm at all times even in the face of danger. Thank you Austin, you have been very kind to us.

Equilibrio, concentrazione, forza mentale prima che fisica. Alonso ne ha fatto un mantra, per avere quella marcia in più. Non è nemmeno arrabbiato con Stroll:

We moved basically at the same time to the left and that was the trigger of everything. If you see a slow motion and you go frame-by-frame, he will move a little bit later than me. At normal speed, you see both cars more or less at the same time.

Autocontrollo, ancora, nonostante abbia rischiato di finire come Webber a Valencia nel 2010. Oppure il primo segno di riverenza formale verso la famiglia che gli ha offerto incondizionata fiducia e dall’anno prossimo gli paga lo stipendio – e che stipendio, quasi 18 milioni di euro all’anno – in Aston Martin.

Più combattivo, Alonso, sull’altro aspetto della questione: l’applicazione delle regole e delle sanzioni, alla luce della penalità che a motori spenti lo sbatte da P7 a P15 – e quindi lo priva dei punti – per aver gareggiato con l’auto in condizioni non sicure dopo l’incidente, fino a perdere lo specchietto destro. In vista della valutazione sull’ammissibilità del ricorso, via social scrive:

It’s one of those rare times in sport, that I feel we are all on the same page and share the same opinion towards rules and regulations. This decision will dictate if we are going in the right direction for the future.

Il provvedimento nasce dall’esposto dell’Haas che rimprovera alla Fia la mancata bandiera nero arancio che invece hanno preso Magnussen e Schumacher in varie occasioni nell’anno: “Niente di personale, ma – parole di Steiner – bisogna correre con due specchietti. Non c’entra come Alonso l’abbia perso”.

L’Alpine si appella al fatto che l’Haas ha notificato il reclamo fuori tempo, per cui la Fia non doveva nemmeno recepirlo. Di qui il confronto, su un elemento di natura esclusivamente procedurale, senza entrare nel merito dei fatti: l’istanza dell’Alpine prima è rigettata, poi riaccolta al riesame. All’epilogo di un iter controverso che sconfessa un’altra volta l’autorità infallibile dell’organo di potere.

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