Alluvione in Emilia Romagna, annullato il Gran Premio a Imola: cosa succede adesso

mercoledì 17 maggio 2023 · Dal paddock
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La pioggia di due mesi in due giorni: l’Emilia Romagna è sommersa, 9 vittime accertate, un imprecisato numero di dispersi e almeno 13 mila evacuati, il mare si mangia le spiagge di Riccione e devasta il litorale, l’Appennino si sgretola, si contano 250 frane, oltre 35 i comuni invasi da acqua e fango: “È un altro terremoto”, dice il presidente Bonaccini.

Il Cnr spiega che “hanno ceduto i fiumi piccoli che risentono maggiormente delle precipitazioni intense ma di breve durata”. È esattamente il caso di Imola, dove il Santerno che costeggia l’autodromo ha rotto gli argini e allagato il paddock.

Già martedì l’allerta rossa, le autorità fanno evacuare il circuito mentre si stanno allestendo le strutture per squadre e tifosi. Mercoledì mattina l’accesso è ancora interdetto, diversi hotel nelle aree limitrofe – dove già sono arrivati gli addetti ai lavori – vengono fatti sgomberare.

La gara è un’urgenza evidentemente minore, una complicazione inaccettabile in uno scenario di emergenza gravissima. Di qui la decisione di non procedere oltre, “per non creare altri oneri alle autorità mentre affrontano questa terribile situazione”, le parole di Stefano Domenicali.

C’è anche lui, insieme con il comitato promotore, il Presidente della Fia, i ministri competenti, Sticchi Damiani per l’Aci, lo stesso Bonaccini e il Sindaco, al tavolo virtuale che prima delle 13 delibera la cancellazione della sesta prova del campionato. Che doveva essere il più lungo della storia con 24 appuntamenti e invece scende a 22, anche dopo la rinuncia della Cina.

Perché in ogni caso il recupero resta improponibile, il calendario è già congestionato: non si può infilare Imola nella pausa estiva quando è già programmato il fermo obbligatorio delle attività della Formula 1; come non si può accodare Imola a dicembre dal momento che per contratto il sipario spetta ad Abu Dhabi.

Piuttosto, sembra fattibile il prolungamento automatico di un anno sul contratto che scade nel 2025, in compensazione naturale della cancellazione: “Ma – avverte Sticchi Damiani – non è una priorità”.

Domenicali, Fia, Imola,