Doppio DRS, fuorilegge dal 2013 l’idea della Mercedes. Ma sulla Lotus è ok

lunedì 1 ottobre 2012 · Regolamenti
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Sei mesi per ripensarci: è il tempo che intercorre, giorno più, giorno meno, tra il momento in cui la FIA ha rigettato la protesta contro il doppio DRS della Mercedes e il momento in cui l’ha messo al bando ufficialmente per il 2013.

Nella stesura del nuovo regolamento tecnico che permette l’adozione del coperchio per mascherare il gradino sul musetto, Place de la Concorde integra una nota a margine dell’articolo 3.18 sul funzionamento dell’alettone mobile. E cioè: il DRS non può essere più impiegato per modificare la geometria di un condotto.

Si tratta della puntualizzazione che la Lotus pretendeva a Melbourne e che all’epoca era stata negata. Praticamente la FIA per il 2013 mette al bando il principio escogitato da Ross Brawn per intervenire sulle canalizzazione dei flussi nel periodo in cui è attivo il sistema per la riduzione della deportanza. Un espediente che dalla prima gara del Mondiale permette alla W03 di viaggiare con più carico in curva e liberarsene sul dritto.

Nessun impatto invece sul sistema pensato dalla Lotus. Perché è vero che l’effetto globale è comunque il controllo della resistenza all’avanzamento con amplificazione dei benefici del DRS, però l’interpretazione è diversa, dal momento che i flussi non vengono comandati neanche indirettamente dall’attivazione dell’ala mobile.

Alla base dell’idea del gruppo di Enstone c’è la riduzione delle turbolenze intorno alle paratie laterali, ma proprio perché le canalizzazioni sono sempre aperte, in condizioni normali i flussi disturbano anziché aiutare. E non a caso la Lotus ci combatte da quando ne ha messo in pista il prototipo al Gran Premio di Germania.

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