Professione fotografo… in Formula 1: cinque domande a Darren Heath

domenica 13 marzo 2011 · Esclusive
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Ha vinto premi in tutto il mondo, era sua l’immagine che nel 1997 svelò a tutto il paddock il segreto del terzo pedale della McLaren, è stato lui che l’anno scorso ha scattato alcune delle foto che provavano l’eccesso di flessione degli alettoni di Ferrari e Red Bull.

F1WEB: Da quando ha cominciato a lavorare in Formula 1, com’è cambiato l’approccio dei media?

Darren Heath: Il grande cambiamento è arrivato con l’introduzione della tecnologia digitale. I clienti, sia per motivi commerciali che editoriali, hanno cominciato a chiedere centinaia di foto quando solo poco tempo prima ne sarebbero bastate dieci. La norma è diventata la quantità piuttosto che la qualità. Poi col passare del tempo questo atteggiamento si è modificato. Si cercava più qualità e meno immagini, è stato un cambiamento ben accetto.

F1WEB: Un week-end di gara comincia il giovedì e finisce domenica sera. Qual è il momento migliore per scattare una foto?

DH: Le prime prove libere del venerdì mattina sono quelle che offrono le migliori condizioni di luce, ma purtroppo sono anche quelle in cui si gira di meno. Lavorare sulla griglia di partenza è sempre una sfida che mi piace. A dirla tutta, mi piace scattare foto in ogni momento del giorno e del week-end.

F1WEB: Quante foto avrà scattato finora in carriera?

DH: Penso ben oltre il mezzo milione.

F1WEB: Si è mai perso una foto che avrebbe voluto scattare?

DH: Spesso. Mi metto sempre tanta pressione addosso per scattare “la” foto, ma di volta in volta capita di perdersi qualcosa. Non si può stare in due posti nello stesso momento.

F1WEB: Qual è la foto che ama di più?

DH: Penso sia la foto della Jaguar a una sessione di test a Valencia a dicembre 2002. La Michelin stava simulando condizioni di pioggia per provare i pneumatici da bagnato. Il test si fece col sole che però era basso, quindi tutti gli spruzzi d’acqua che si sollevavano dalla macchina e dalle gomme producevano dei pennacchi colorati, fra il giallo e l’arancione.