Il Consiglio Mondiale conferma Bahrain e Texas. Sbloccati i lavori ad Austin

venerdì 9 dicembre 2011 · Politica
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Venti dovevano essere e venti saranno: il calendario che Ecclestone aveva anticipato a settembre è il più lungo della storia della Formula 1, con passaggio per il Bahrain dopo un anno di stop e per il Texas che conferma il debutto.

Il 15 novembre Austin aveva sospeso i lavori in attesa di stipulare i contratti. Un pasticciaccio che vedeva coinvolte due compagnie diverse “che – dice Ecclestone – dimenticano di parlarsi”. Full Throttle di Tavo Hellmund doveva occuparsi di promuovere l’evento; il gruppo Circuit of the Americas invece aveva l’incarico di mettere in piedi la pista e le strutture, ma poi ha cercato di subentrare a Full Throttle.

Ha spiegato Bernie: “Gli ho fatto capire che dovevano sistemare gli accordi con Tavo, mi hanno detto che l’avrebbero fatto”. Nel frattempo però Hellmund non ha rispettato i termini dell’intesa con Bernie che quindi ha cancellato il contratto. Per cui la società del circuito non aveva niente da acquisire.

L’organizzazione però faceva anche affidamento sui 25 milioni di dollari che servivano a chiudere la pratica e che invece l’amministrazione del Texas aveva congelato.

Ecclestone alla fine di ottobre ha concesso tre settimane, poi ne ha aggiunta un’altra, per mettere a posto le carte e confermare la candidatura del Texas entro la seduta del Consiglio Mondiale della FIA.

Le garanzie di pagamento sono arrivate in extremis: allo scadere dell’ultimatum di Bernie, mercoledì la FIA ha confermato il calendario ed Austin ha annunciato che i lavori sono ripartiti. Ma Ecclestone che sentiva puzza di bruciato in Texas, nel frattempo ha pianificato l’esordio del New Jersey per il 2013. Così le tappe negli States saranno due.

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