Rossi, il futuro dopo il volo del Mugello. Col tarlo della Ferrari

domenica 6 giugno 2010 · Mercato
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Una volta Graziano Rossi correva pure lui in moto. Non era nemmeno tanto scarso. Però oggi è famoso soprattutto per essere il papà di Valentino. Butta lì un’idea, che vorrebbe essere una battuta, ma con le stravaganze del destino non si sa mai.

Dice: “Chissà che adesso Valentino non si renda conto che il motociclismo è uno sport un pochino cruento. E chissà che non gli venga veramente voglia di correre in Formula 1”.

Montezemolo rilancia l’offerta nel giorno in cui Rossi si rompe tibia e perone della gamba destra nel volo del Mugello: “Se durante la convalescenza avrai voglia di allenarti un po’ su quattro ruote – scrive il Presidente – ricordati che la porta di Maranello per te è sempre aperta”.

Quella del Cavallino Rampante è una chiamata insistente. Che rischia di andare oltre la farsa dei test privati. Un mese fa, all’incontro di Giovani Editori di Firenze, Montezemolo ribadiva: “In futuro, come Ferrari, vorremmo la terza macchina e allora io farei di tutto per metterci Valentino Rossi”.

La sua replica, Vale l’aveva affidata giovedì mattina alla Gazzetta dello Sport. Tutto sommato un assenso: “Se fossi Montezemolo cercherei fortemente la possibilità della terza monoposto e poi la darei… a me”.

C’era già la Ducati a contendere Rossi alla Yamaha. Davide Brivio, dal fronte nipponico commenta: “Adesso l’importante è che Valentino guarisca perché avrà altri campionati da fare”. E sibillino aggiunge: “Spero in moto”.

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