Montezemolo, un anno di reclusione con pena sospesa per abusi edilizi a Capri

mercoledì 9 maggio 2012 · Fuori tema
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Violazione urbanistica e falso, erano i capi d’imputazione che il tribunale di Capri contestava a Luca Cordero di Montezemolo, nell’inchiesta per gli abusi edilizi nei lavori di ristrutturazione di Villa Caprile nel comune di Anacapri.

Montezemolo era indagato in qualità di utilizzatore e frequentatore abituale della residenza che risulta di proprietà di Fisvi, la società di cui il presidentissimo della Ferrari è azionista di maggioranza. Era indagato anche Francesco Saverio Grazioli, l’amministratore di Fisvi.

Al centro dell’inchiesta due strutture scoperte e sequestrate dalla polizia di Capri nel 2009: un vecchio rudere che poi era stato ampliato e trasformato in dépendance prima della demolizione, e un’autorimessa seminterrata che era diventata l’abitazione del custode.

Il pubblico ministero aveva chiesto un anno e tre mesi, gli avvocati della difesa volevano l’assoluzione per Montezemolo e il minimo della pena per Grazioli. Invece la sentenza condanna entrambi per abusivismo edilizio a un anno di reclusione con sospensione della pena subordinata al ripristino dello stato dei luoghi.

Assoluzione piena in merito all’altra accusa, quella del falso ideologico, perché secondo il giudice il fatto non sussiste. La difesa comunque precisa: “Montezemolo ha proprietà in ogni parte del mondo e mi sembra impensabile che potesse seguire lui tutte le pratiche amministrative”. Che Fisvi aveva affidato a “persone certamente qualificate” su cui potrebbero ricadere le responsabilità nel processo d’appello.

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