Appunti di corsa: cadono gli dei, sbattono i pivelli, vincono gli audaci

lunedì 9 giugno 2014 · Gran Premi
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Una pacca sulla spalla a Rosberg, un segno di distensione, Hamilton simula serenità mentre si snoda la parata dei piloti. Visiere giù, in griglia è tutta un’altra storia. Bottas corre a fare pipì. C’è l’inno canadese. Sfrecciano i caccia. C’è George Lukas ai box, aspetta guerre stellari.

La prima curva è un imbuto, Hamilton scatta meglio, Rosberg tiene, Vettel s’infila in P2, le Marussia si buttano fuori, fanno un baccano del diavolo, festeggiano ancora i punti di Montecarlo. La safety car si fuma sette giri.

Hamilton passa Vettel che subisce e non reagisce. Le gomme fanno graining. Ricciardo anticipa il pit-stop, si smarca dalle Williams che gli fanno tappo, Gene su Sky non lo capisce. La Williams invece afferra al volo e risponde. Bottas resta davanti.

Alonso fa un giro da qualifica, al pit-stop si beve Vergne. Rosberg invece fa una scodata da brivido e per poco non si beve la corsa. Sente il ringhio di Hamilton, inchioda in fondo al rettifilo del casino, taglia l’ultima chicane, la Fia lo mette sotto inchiesta, alla fine lo grazia. Pure Kvyat bara con Raikkonen, però lui manco l’indagano.

Quisquilie. Il dramma è un altro. Suda freddo il muretto della Mercedes, se ne sta andando il motore di Hamilton, se ne sta andando pure quello di Rosberg. Massa è terzo, va due secondi meglio, è dietro di venti e mancano trenta giri. Si può fare, chissà.

Intanto i pit-stop: quello di Rosberg è lento, Hamilton va in testa, poi esce lungo al tornante, taglia e cuce tutte le chicane, non regge, non ha potenza, non ha freni, non ha niente. E si ferma. Lo stesso problema ce l’ha Rosberg. Deve gestire. Deve stringere i denti.

Gli altri sentono l’odore del sangue e si mettono a tirare. Massa ci crede, marca il giro record, è lui il più veloce, deve mangiarsi Vettel, Ricciardo, Perez e poi Rosberg. Ma è sveglio anche Ricciardo che brucia Perez, fa un numero per tenere la macchina in pista alla prima curva. E poi acchiappa Rosberg che non s’oppone.

Massa allora prova a darsi una mossa perché lui ci crede ancora. Di mezzo si mette Perez, letteralmente. Si agganciano, sbattono, il muro gli arriva in faccia come una sberla. Safety car, praticamente la corsa è finita. Si fossero buttati fuori un giro prima, la vinceva Rosberg. Ancora.

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