Barcellona, il caso: la chicane che doveva portare sorpassi… cancellata per trovare sorpassi

giovedì 1 giugno 2023 · Dal paddock
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Su 32 edizioni, ha vinto 23 volte chi partiva dalla pole, altre 6 chi partiva secondo, nessuno che partisse più giù della quinta piazza: in calendario c’è di peggio, ma statisticamente Barcellona resta una delle piste meno favorevoli ai sorpassi, mediamente circa 20 a gara nelle ultime sei edizioni secondo i calcoli di f1statsguru.

Quest’anno Barcellona cerca una soluzione per lo spettacolo, cancella la chicane nell’ultimo settore e realizza un intervento che il sindacato dei piloti invocava da anni, “un rimedio semplice – diceva Russell nel 2021 – per un circuito che è sempre stato mediocre”.

Ma è singolare che nel 2007 a supporto della nuova chicane valessero esattamente le stesse ragioni che valgono oggi a rovescio per abolirla. Cioè: sebbene la Fia si muovesse principalmente per questioni di sicurezza per ridurre le velocità, all’epoca c’era la valida aspettativa che indirettamente la chicane portasse sorpassi.

Al di là del fatto che non ha funzionato – e lo provano i dati – alla base del cambio di rotta c’è ovviamente la rivoluzione epocale che ha rinvigorito la Formula 1: le auto della vecchia generazione soffrivano malamente le turbolenze, negli ultimi due curvoni non si poteva stare in scia e finiva che sul rettilineo non ci fosse margine per provare un attacco.

Oggi succede esattamente l’opposto, oltretutto c’è il drs, per cui uscire più veloci dall’ultima curva può potenziare l’effetto della scia. Questo perlomeno in linea di principio, perché poi l’evoluzione naturale ha già abbattuto parzialmente il guadagno della riforma tecnica sull’effetto suolo.

Ad ogni modo, oggi Barcellona è fra le poche sedi al mondo a disporre di un disegno omologato in due configurazioni, con e senza chicane. Il record è Le Castellet che ha cinque layout approvati. Dietro c’è un lungo percorso di interlocuzione con la Fia per sistemare il vecchio nodo della sicurezza: nuove barriere di protezione e nuovi materiali dove prima c’era la chicane, estensione di duemila metri quadrati della via di fuga in fondo al rettilineo.

Così Barcellona ritrova il disegno fluido delle origini, in coerenza con il ripristino del raggio più largo alla Caixa nel 2021. Per contro, c’è il fondato timore che si vada verso una corsa a risparmiare le gomme: “Torniamo ad avere due curvoni che forse si faranno in pieno, potrebbe diventare una gara di gestione – la previsione di Norris – più di quanto già non fosse”.

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