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Facciamo a chi ce l’ha più grosso
giovedì 10 aprile 2025 · Dal paddock
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Era il 2002 quando Max Mosley, con l’appoggio beffardo di Bernie Ecclestone, annunciava la rotazione dei piloti per impedire l’egemonia di Schumacher e della Ferrari: “Così i tifosi vedranno davvero chi è il più forte a parità di mezzi”. Era una provocazione, per far passare più agevolmente altre modifiche meno rivoluzionarie.
A ogni modo, la suggestione dello scambio delle auto resta una materia ricorrente di dibattito, soprattutto quando c’è margine per fare engagement sui social network. Per esempio, dopo il Gran Premio del Giappone, dove Verstappen nelle interviste dice: “Su quell’auto – cioè, sulla McLaren di Norris e Piastri – non mi avreste nemmeno visto”.
Non era il caso di andarsi a cercare una polemica dopo una prestazione oggettiva da antologia, ma Verstappen è Verstappen, bullo e indisponente, per cui pazienza. Ma si arriva in Bahrain e il tema è ancora caldo per un combattimento fra galli. Così, a Piastri in conferenza stampa viene chiesto se non ritenga che le parole di Verstappen magari siano una battuta e basta. Lui dice:
Sì, lo penso. Se Max si fosse qualificato terzo e noi fossimo stati primo e secondo, probabilmente sarebbe andata diversamente.
Verstappen allora viene sollecitato per una controreplica:
Non scherzavo. Pensate davvero che fosse una battuta? Non era una battuta. Sappiamo quanto stretta sia la finestra di utilizzo della nostra auto. Perciò quando mi hanno chiesto cosa potrei fare con un’altra auto, ho dato una risposta onesta.
Tradotto, vuol dire che Norris e Piastri sono due pippe. Qui entra Norris in replica, anche lui condotto per mano dai giornalisti che cercano la bomba:
Venga a fare un test sulla nostra auto, voglio vedere la delusione sulla sua faccia quando scende.
È un batti e ribatti infantile, ma i social sono in fermento, per cui la questione va portata a un livello più alto. Così, i microfoni di SkySport tirano nella caciara anche Andrea Stella:
Mi chiedo cosa penseranno i dipendenti della Red Bull che sentono il proprio pilota parlare così della macchina che hanno costruito. Hanno la mia solidarietà. Max non è bravissimo solo in macchina, ma è anche molto competente dal punto di vista politico e comunicativo. Sa come mettere delle esche.
Già. E quelle esche, puntualmente, certi media le pescano sempre.