Test proibiti con Pirelli: Mercedes a processo, Ferrari già assolta

giovedì 6 giugno 2013 · Test
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L’inchiesta toccava direttamente Mercedes e Ferrari. Indirettamente c’erano dentro anche tutte le altre squadre a cui “sono state chieste informazioni – fa sapere la FIA – sui test di gomme”. Adesso il processo sulle sessioni proibite si farà, ma alla sbarra ci andrà solamente la Mercedes perché quello della Ferrari è un caso che non sussiste.

Di fatto il Cavallino ne esce assolto sulla base delle indagini preliminari. Scrivono da Parigi: “La partecipazione con una macchina del 2011 non rappresenta un’infrazione”.

Di quelle prove a Barcellona – 1024 chilometri con Pedro de la Rosa il 23 e il 24 aprile – alla FIA interessavano i dettagli delle configurazioni aerodinamiche e meccaniche per verificare che il telaio non avesse innesti recenti. Per esempio gli scarichi ad effetto Coanda. Perciò l’indagine era un atto dovuto.

Resta il fatto che se Paul Hembery sostiene che la sperimentazione sulle gomme del 2014 sia cominciata nel test con la Mercedes, ne consegue che la Ferrari ha girato con le mescole di questo campionato mentre gli altri stavano fermi.

La posizione critica comunque è quella della stella a tre punte: un migliaio di chilometri anche per Nico Rosberg e Lewis Hamilton, ma “in condizioni di violazione del regolamento”.

La palla adesso passa al Tribunale Internazionale, l’organo indipendente che Jean Todt istituì nel 2010 nell’ambito della riforma della giustizia; è operativo dal 1° gennaio 2011 e si compone di 12 giudici, il presidente è Edwin Glasgow, il suo vice Laurent Anselmi.

Di norma le parti in causa hanno 15 giorni per presentare la difesa, dopodiché i giudici si prendono altri 15 giorni per analizzarla prima dell’udienza. I termini però possono cambiare in funzione degli episodi.

Lo statuto precisa che le violazioni vengono punite “siano esse intenzionali o involontarie”. Lo spettro è vasto: multe, divieti o squalifiche. Penalità che – aveva precisato la FIA a Monte-Carlo quando è esploso lo scandalo dei test – si sostituiscono a quelle assegnate dai commissari”. Che però a Monaco non si erano pronunciati.

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