Raikkonen come uno squalo in Bahrain. Ma Ecclestone vuole Hamilton sulla Ferrari

martedì 21 aprile 2015 · Mercato
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Uno squalo. Ha sentito il sangue e ha affondato i denti. Kimi Raikkonen a Sakhir centra il primo podio del secondo capitolo a Maranello. È il piazzamento che nel 2014 gli è sempre sfuggito, è il risultato che soprattutto conferma la dimensione di un pilota ritrovato, più rilassato e anche più umano, che nel paddock perfino sorride e teneramente si abbandona tra le braccia di Minttu.

L’impressione è che in Bahrain dovesse togliersi un peso. “Non proprio – ribatte – perché da un lato è vero che l’anno scorso era difficile e quest’anno invece le cose sono migliorate, ma comunque io voglio salire più in alto”.

Lui insomma domenica il bicchiere lo vedeva mezzo vuoto: “Ho emozioni contrastanti, sono contento, però questa la volevo vincere”. Ad ogni modo, resta fedele al suo credo: “Non è un piazzamento che mi cambia la vita o il modo di lavorare. Cerco di fare bene, c’è buona atmosfera, mi succedono meno cose negative. E da parte mia mi sto impegnando”.

Già. Anche perché dalle prestazioni dipende il rinnovo del contratto che scade a fine anno. C’è un’opzione per estendere il rapporto anche al 2016, ma la trattativa ancora non è partita.

Il gioco lo conduce Maurizio Arrivabene, dice che dei piloti è soddisfatto, di entrambi. “Ma – sottolinea – questo non significa che confermerò Raikkonen già domani. Vi spiego, lui è uno che rende meglio quando è un po’ alle strette, è una questione psicologica”.

L’obiettivo è tenerlo sulle spine, magari metterlo al servizio di Vettel e ricompensarlo col rinnovo. Ma sul futuro di Iceman a Maranello aleggia il fantasma di Lewis Hamilton che ancora non firma con Mercedes e può finire alla Ferrari con una manovra di mercato che Ecclestone è pronto a sostenere.

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