Quell’area grigia sul fallo in pista. E la permissività della Fia a Spa

martedì 30 agosto 2016 · Regolamenti
tempo di lettura: meno di 1 minuto

Dice Villeneuve che la Fia “ha deciso di creare una superstar” e quindi chiude gli occhi sull’atteggiamento di Verstappen. Può darsi, le prove ci starebbero.

Ad ogni modo, la Formula 1 per certi versi è come il calcio: l’interpretazione di un fallo nella maggior parte dei casi non è bianco o nero. E Verstappen in quest’area grigia si muove con malizia.

Piuttosto, a freddo l’impressione è che nel weekend di Spa dal punto di vista della disciplina sportiva la giuria della Fia abbia virato verso la permissività incondizionata. Praticamente da un estremo all’altro rispetto alla storia recente.

Innocente Verstappen che fa le spalle grosse con Raikkonen, innocente Wehrlein che tampona Button e lo manda ko, innocente Alonso che resiste a Hulkenberg in pitlane e gli assesta una botta sulla ruota, innocente Sainz che si fa Kemmel e Les Combes su tre ruote con l’ala sfasciata.

La verità è che al di là dell’impunità del ragazzino terribile della Red Bull che muove la stampa e indigna la rete, la gara di Spa lascia sul campo una serie di perplessità su un cambio drammatico e radicale nella politica inquisitoria da parte della Fia. A Monza la prova del nove.

Alonso, Button, Fia, Hulkenberg, Raikkonen, Spa, Verstappen, Villeneuve, Wehrlein,