Qualifiche a Montreal: Hamilton come Senna, wifi gratis in tribuna, la monetina fortunata di Vettel

sabato 10 giugno 2017 · Snack news
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65. Gli era sfuggita a Monte Carlo, se la prende a Montreal con un giro monstre la pole che vale il pareggio statistico. La famiglia di Senna gli fa avere il casco di Ayrton, per il momento una replica, poi avrà l’originale del 1987. Di quegli omaggi che valgono più di mille imprese.

Torelli imbizzarriti. La Toro Rosso pianifica di tenerli entrambi nel 2018, ma forse non fa un affare. Ad aprile Kvyat diceva: “Lo rispetto, ma con Sainz non siamo amici”. Adesso Sainz s’è lamentato col box perché Kvyat gli prendeva la scia e lui non voleva…

Keep out. Venerdì nelle libere Raikkonen aveva segnalato via radio due fotografi “in posizione pericolosa”. Tobi Gruner di Auto Motor und Sport ha saputo dalla Fia che un commissario di percorso li aveva autorizzati a spostarsi. Forse perché in quel momento c’era bandiera rossa. Ma le macchine ancora non erano rientrate tutte, per cui in effetti il pericolo c’era.

Cadeau. La Fom sta provando la wifi in tribuna: a Montreal è possibile connettersi gratuitamente e lasciare un feedback. Resta da capire se il servizio è destinato a restare gratuito…

Dietro le quinte. Sempre nell’ottica di aprire i confini del paddock ai tifosi, Liberty Media ha fatto mettere online tre minuti del briefing dei piloti con Whiting a Monte Carlo. S’è parlato soprattutto del taglio di chicane di Hamilton al Gran Premio di Spagna.

Make-up. La pista di Montreal è una di quelle dove le misure di sicurezza passiva sono state significativamente riviste a seguito dell’aumento di velocità della macchine del 2017. Tra le novità, anche l’adozione delle barriere TecPro in schiuma di polietilene con anima di metallo.

La verità delle pubblicità. Nello spot di Santander si fa riferimento alla monetina fortunata che Vettel mette tra i lacci delle scarpe. E la voce fuori campo racconta che a Seb l’ha regalata “il papà prima di una gara di kart”. Vettel però in una vecchia intervista aveva svelato di infilarla nel taschino. Soprattutto, di averla trovata lui, per caso, a Indianapolis nel 2007 prima della gara dell’esordio in Formula 1. Da qui il valore simbolico di un portafortuna da cui effettivamente non s’è mai separato.

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