Stepney, Coughlan e forse qualcun altro: spie e tradimenti, si avvelena la Formula 1

mercoledì 4 luglio 2007 · Dal paddock
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Furto di documenti top-secret, spie che tramano nell’ombra, perquisizioni, sostanze sospette. C’è anche questo in Formula 1, a neanche tre mesi dalla chiusura giudiziaria del caso di spionaggio industriale che aveva coinvolto Ferrari e Toyota. Di mezzo c’è di nuovo la scuderia del Cavallino, ancora parte lesa, ma stavolta la faccenda è più grave, perché l’infedele non è un tecnico qualunque: è Nigel Stepney, capo meccanico fino al 2006.

Stepney è dentro fino al collo e la Ferrari non ci ha messo molto a inchiodarlo: c’era polvere sospetta nel serbatoio della F2007 di Raikkonen in partenza per Monaco, polvere che mischiata al carburante doveva bloccare il motore. La stessa polvere ce l’aveva Stepney nei pantaloni.

All’accusa di tentato sabotaggio si aggiunge quella non meno grave di appropriazione indebita di informazioni riservate, sottratte dagli archivi della Ferrari e passate alla McLaren tramite Mike Coughlan, dal 2002 capo progettista a Woking.

Da Maranello si preparano a valutare “tutte le implicazioni penali, civili ed eventualmente d’altra natura secondo le norme applicabili”. Coughlan intanto viene immediatamente rimosso da ogni incarico. La McLaren assicura piena collaborazione però precisa: “Come team siamo del tutto estranei”.

In qualità di organo di controllo del campionato, la FIA è già in stato di allerta: “Abbiamo ricevuto delle segnalazioni in merito – spiega un portavoce – e le stiamo ancora esaminando”.

C’è il fondato sospetto che il marcio possa riguardare anche altre squadre. E la tesi che Coughlan abbia agito per iniziativa personale convince poco.

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