Faccia a faccia Schumi-Alonso in qualifica. Ma la FIA assolve Matador

sabato 27 marzo 2010 · Gran Premi
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Della pole di Vettel non gliene frega niente a nessuno. Fa molto più rumore la scenata isterica di Schumacher in parco chiuso al termine delle prove ufficiali. Scende dalla macchina, non si toglie nemmeno il casco, si fionda su Alonso, gli fa quel gesto classico e universalmente noto, tipo ma-che-stai-a-fa’.

L’accusa – ma è solo Michael a muoverla – è di ostruzione nel giro buono di qualifica.

Più che altro, la rabbia di Schumi è rivolta alla Ferrari, perché in questi casi sta alla squadra avvertire i piloti sul traffico alle spalle: “Volevo sapere se il team gli aveva detto che stavo arrivando io, e che ero nel mio giro veloce. Mi ha risposto di no. Rientrava ai box, si preoccupava di altre cose e non guardava negli specchietti”.

Per i commissari l’infrazione non c’è. Ma Schumi aggiunge: “Nel briefing dei piloti si era parlato proprio di questo. E Fernando era uno di quelli che si preoccupavano di più”.

La storia dice che anche Michael negli anni buoni era uno che predica bene e razzola male: a Hockenheim nel 2003 pretese che le vie di fuga d’asfalto non venissero usate per i sorpassi, e poi in gara fu lui a usarne una per passare Trulli.

Alla fine Schumi è andato da Charlie Whiting “per sapere cosa è concesso fare e cosa no”. E ha puntato il dito pure contro Lewis Hamilton: “Si stava preparando per il giro veloce in Q2 e mi ha rallentato”. Ma secondo la direzione gara nemmeno Hamilton ha colpe.

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