Rettifiche al taglio dei costi. Whitmarsh confessa: “C’erano lacune”

mercoledì 29 settembre 2010 · Politica
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Da domenica il Resource Restriction Agreement ha un’altra faccia, più concreta e meno ambigua. Lo rivela in anteprima Autosport che riporta anche il commento di Eric Boullier della Renault: “Per la Fota è un successo, perché finalmente si è arrivati a firmare qualcosa e l’incontro non è stato solamente un forum”.

Nel paddock era trapelato il sospetto che qualcuno avesse individuato più di una scappatoia per aggirare il protocollo Rra per l’autoregolamentazione delle spese. Della serie: fatta la legge, trovato l’inganno.

E sotto la spinta dei big team, anziché trovare l’intesa sull’interpretazione dei divieti, prima di Singapore la Fota era vicinissima a lasciare che l’accordo cadesse nel vuoto, liberalizzando un’altra volta gli investimenti: “Invece – dice Martin Whitmarsh – abbiamo trovato una soluzione che una settimana fa nessuno credeva potessimo raggiungere”.

Alla fine di un meeting che si è proteso per tutto il pomeriggio, a Marina Bay i team sono venuti fuori con un compromesso che da un lato attenua i vincoli e dall’altro mantiene in vigore il codice fino a tutto il 2017.

“La decisione che era stata presa l’anno scorso – spiega Boullier – era arrivata in un contesto particolare, perché c’erano i costruttori che minacciavano il campionato alternativo. Nella vecchia versione il patto Rra avrebbe danneggiato lo sport perché era troppo radicale. Io ero fra quelli che voleva cambiarlo e, perché no, anche estenderlo. Sappiamo che bisogna aprire un periodo di transizione”.

Si allenta la morsa, ma si rimedia soprattutto alle lacune: “Le abbiamo colmate. Del resto – aggiunge Whitmarsh – questo è un accordo che ha richiesto del tempo per i miglioramenti. Oltretutto, d’ora in poi chi scova un punto scoperto, o ce lo dichiara o fa qualcosa. È un buon passo avanti”.

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