La Lotus di Fernandes resta in livrea verde: “Ma che delusione da Proton”

domenica 12 dicembre 2010 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti

Quindici anni senza Lotus e all’improvviso succede che sulla griglia i team Lotus sono addirittura due. Uno è quello che Tony Fernandes ha fondato l’anno scorso, l’altro è quello che si è costituito dopo la cessione del 25% di Renault F1 al gruppo Proton che fra tanti marchi controlla anche Lotus Cars.

Per il 2011 hanno avuto entrambi la stessa idea: correre in livrea nero e oro come la Lotus che fu e che quei colori li aveva ereditati dallo sponsor dell’epoca, le sigarette John Player Special. È Fernandes che fa un passo indietro su Autosport: “Non è un problema il fatto che ci siano due Lotus. Ma penso che sarebbe stato ridicolo che entrambe fossero nere e dorate”. 

La sua resterà verde e gialla anche l’anno prossimo: “Avevamo dichiarato che avremmo corso con i colori nero e oro, non voglio fare il bambino, non voglio dire che il piano l’avevamo pensato noi per primi. Loro hanno colorato la macchina, hanno chiarito le loro intenzioni e così sia”.

Fernandes guarda il lato positivo: “Ho ricevuto dei messaggi di gente che mi diceva che con quei colori avremmo fatto pubblicità a un marchio di sigarette. Non sapevo che le JPS fossero ancora in vendita nel Regno Unito e in certi Paesi del Commonwealth. Ho bisogno di una controversia del genere? Direi di no”. Non è un problema suo, ma a questo punto lo stile della livrea è un problema di Renault, vista com’è andata con l’accusa di messaggi subliminali formulata a carico della Ferrari per i rapporti con Philip Morris.

“L’annuncio della FIA circa i motori da usare nel 2013 – prosegue Fernandes – significa che la Formula 1 sarà più verde, quindi quale colore migliore se non il verde? Abbiamo testato la reazione dei nostri tifosi. Molti ci hanno detto che dovremmo continuare con la livrea verde e gialla”.

Sui termini dell’accordo di Proton con Renault: “La mia prima reazione – rivela – è stata di delusione. All’inizio ci era stato dato mandato di cinque anni per sviluppare un team di Formula 1. In Malesia hanno pubblicato dei commenti che dicevano che Proton era delusa dei risultati. (…) Invece io penso che ci siamo mossi bene e il 99 percento del paddock sarà d’accordo considerando da dove venivamo. Quindi mi spiace che Proton non ci abbia dato una chance. Penso che insieme avremmo potuto costruire un buon marchio”.

Fernandes, Renault, Team Lotus,