McLaren, sotto inchiesta l’alettone posteriore: slitta al Bahrain il responso della Fia

martedì 9 marzo 2010 · Tecnica
tempo di lettura: 2 minuti

La prima sfida del 2010 è puramente tecnica. E si giocherà giovedì mattina, nel box della McLaren a Sakhir, dove la FIA manderà Charlie Whiting a ispezionare l’alettone posteriore della MP4/25. I dubbi li ha sollevati la Red Bull dopo i test di Barcellona: “C’è una scanalatura – sostiene Chris Horner – con cui la McLaren riesce a guadagnare velocità sul dritto”.

Oggetto della disputa: la pinna di squalo, quella che collega il cupolone all’alettone. La McLaren non è la prima a montarla, ma Martin Whitmarsh ammette: “Adottiamo una soluzione diversa e innovativa”.

Praticamente la pinna è cava, così l’aria che arriva dallo snorkel viene incanalata e sparata direttamente sull’alettone posteriore che in rettilineo va in stallo e perde carico perché la vena fluida si stacca dal profilo.

Secondo le stime della stampa estera, in condizioni ideali si possono guadagnare anche 10 km/h sulla velocità di punta. L’effetto, in sostanza, è lo stesso delle appendici mobili – che però sono vietate – o delle ali flessibili che la FIA ha regolamentato nel 2007 modificando i test di verifica degli alettoni.

Whitmarsh è tranquillo: “Siamo stati in contatto con Whiting per diversi mesi, per essere certi di rispettare le regole. Ci hanno assicurato che le rispettiamo”.

La FIA infatti risponde che “non ci sono preoccupazioni a riguardo”. Tanto che la Ferrari ha già fatto sapere che accetterà il responso dei commissari e non presenterà reclami.

Horner però rivela: “La Ferrari ci tiene più di noi alla questione”. Per questo Whiting farà un ultimo controllo prima delle libere. Era atteso venerdì a Woking, è rimasto bloccato in aeroporto. Il sospetto è che la FIA stia rinviando i controlli di proposito. Come ha fatto nel 2009 coi doppi diffusori, per tenere in pugno il Mondiale.

Fia, McLaren, Red Bull, Sakhir, Whiting, Whitmarsh,