Virgin, in digitale anche nel 2011: “Presto spariranno le gallerie del vento”

domenica 26 dicembre 2010 · Tecnica
tempo di lettura: 2 minuti

Sarà progettata esclusivamente nel dominio digitale anche la Virgin del 2011. Il team di John Booth va avanti lungo la strada intrapresa nel 2010, con la soppressione dei test in galleria del vento e la fiducia cieca nel gruppo tecnico di Nick Wirth per lo sviluppo virtuale. Spiega Booth: “L’upgrade del telaio che abbiamo portato a Silverstone ci sarebbe costato anche otto volte di più se fosse stato sviluppato nella maniera tradizionale”.

Con le spese la Virgin si mantiene cauta perché è la squadra che ricaverà meno soldi di tutte dalla suddivisione dei diritti commerciali. In classifica ha zero punti come Lotus e Hispania, ma è ultima per effetto del discriminante dei piazzamenti.

Prestazioni sotto le aspettative che Booth spiega così: “L’idraulica e tutte le parti connesse ci hanno dato delle noie. Abbiamo avuto tanti problemi anche con il differenziale, ma non mi ha mai preoccupato l’idea di una macchina pensata interamente attraverso la fluidodinamica computazionale”.

Che è il settore in cui tutte le squadre vanno progressivamente a investire: “La mia previsione – chiude Booth – è che le gallerie del vento faranno parte del passato. Quando 1Malaysia (il team di Fernandes, che corre col marchio Lotus, ndr) avrà completato la sua, saranno già superflue. Anche perché se guardiamo al ritmo degli sviluppi, in particolare per quello che riguarda la zona dell’ala anteriore, non c’è modo di farcela con la galleria del vento perché non ci sono abbastanza ore al giorno. La gente comincerà a separare le risorse e le indirizzerà verso la fluidodinamica computazionale”.

Fernandes, Hispania, Team Lotus, Virgin,