Suzuka, Hamilton a muro alla curva Degner. Distrugge il nuovo f-duct

venerdì 8 ottobre 2010 · Gran Premi
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L’anno scorso mentre Vettel andava in pole c’erano caduti uno dietro l’altro Alguersuari, Kovalainen e Buemi. Stavolta nella trappola della seconda Degner ci finisce Lewis Hamilton nella prima sessione del venerdì: “Dicono che non c’è due senza tre. Quindi dopo Monza, dopo Singapore e dopo quello che mi è successo oggi, speriamo che questo giro di episodi negativi sia chiuso”.

A tradirlo è l’erba sintetica oltre il cordolo: “In effetti non sono andato molto largo. È solo che in quel punto si scivolava parecchio. Anche altri hanno avuto difficoltà, ma a loro è filato tutto liscio”.

Però: “Forse stavo spingendo troppo e troppo presto”. Contro le barriere Lewis spacca la sospensione anteriore e soprattutto ci rimette l’ala posteriore, il pezzo forte del pacchetto studiato apposta per il Giappone, oltretutto in esemplare unico: “I ragazzi hanno fatto un lavoro straordinario per ripararmi la macchina, però ho potuto fare solo gli ultimi 10 minuti della seconda sessione e ho dovuto mettere l’ala vecchia”.

Di speciale, nell’ala nuova per Suzuka, c’è l’attacco diverso della pinna cava del condotto f che adesso va a sfogare l’aria direttamente sul profilo principale piuttosto che sul flap. È l’idea che aveva cominciato a sfruttare la Sauber quando a marzo, per prima, mandò in pista l’imitazione del sistema f-duct e poi perse la testa nelle regolazioni.

Da Woking un alettone di ricambio è già partito alla volta di Nagoya: “Per qualifiche e gara – dice Hamilton – dovremmo riuscire a montarlo”.

Resta il fatto che una giornata di prove se n’è andata: “Ma sta arrivando la pioggia. Quindi cominciano tutti da zero”.

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