Gran Premio d’Australia 2012, gara

domenica 18 marzo 2012 · Race highlights
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Fa quello che faceva Vettel nel 2011: si mette davanti alla prima curva e scappa. Jenson Button è il primo vincitore dell’anno nuovo: alla partenza soffia la leadership a Hamilton, poi controlla le gomme come solamente lui e pochi altri sanno fare ancora. Chris Horner aveva detto: “Se c’è uno da temere, è Button”. E Hamilton s’era incupito.

Safety car. Dopo 37 giri, va in tilt il servosterzo sulla Caterham di Petrov che parcheggia sul rettilineo. La direzione corsa manda la safety car e lì Hamilton col pit-stop si gioca il secondo posto a vantaggio di Vettel che s’è già fermato.

Alonso. Fa una partenza eccellente, raggiunge Vettel già prima della safety car. Poi le prestazioni gli crollano nell’ultimo stint, quando ha anche meno benzina e le gomme in teoria funzionano meglio. Ma oggi più che mai, la Ferrari è lui: ritmo e mordente.

Massa. È il primo a fermarsi ai box perché rovina anzitempo le posteriori. Lontanissimo dai tempi di Alonso, alla fine rompe la sospensione nel corpo a corpo con Senna. Prima del ritiro era in P13, cioè 3 posti appena più su rispetto al via. E si erano già ritirati Grosjean, Schumacher e Hulkenberg che gli partivano davanti.

Maldonado. Per lo show è perfetto: distrugge la sospensione e la gara a Grosjean dopo 2 giri, poi nel finale gioca il tutto per tutto per acchiappare Alonso e si schianta al curvone Fittipaldi. Era sesto.

Mercedes. Dalla gara esce ridimensionata per via dell’usura delle gomme: è lo stesso problema dell’anno scorso. Per Schumi c’è anche il guasto del cambio: è l’effetto – non la causa – del fuoripista nel duello con Vettel.

Lui e l’altro. Tedeschi entrambi, iridati entrambi, eppure tanto diversi. Il sito di Autosprint riferisce che giovedì mattina Vettel si è fermato coi fan e ha firmato autografi a tutti. Schumacher invece ha tirato dritto fino al cancello d’ingresso.

Extra seat. È dedicata a Stirling Moss la tribuna che gli organizzatori inseriscono all’uscita dei box: 844 posti per soddisfare una domanda record. Ma il comitato promotore resta in perenne deficit per via dei costi di gestione.

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