Red Bull, nuove ombre: variazioni d’assetto tra qualifiche e gara

mercoledì 1 agosto 2012 · Tecnica
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La notizia è trapelata a Budapest, ma il fatto risale al Gran Premio del Canada. Lì i commissari della Federazione avevano obbligato la Red Bull a modificare un sistema che permetteva la regolazione manuale delle sospensioni.

Il richiamo della FIA si fonda sull’articolo 34.5 del regolamento tecnico che obbliga ad eseguire gli interventi sugli assetti esclusivamente mediante attrezzi specifici. In questo modo sono interdetti gli aggiustamenti illeciti in regime di parco chiuso.

Perciò nel paddock il sistema della Red Bull è stato immediatamente associato all’ipotesi di illecito sportivo. Già nel 2010 la McLaren aveva protestato perché le macchine di Newey sembravano viaggiare alla stessa altezza da terra indipendentemente dal carico di benzina. Poi Whiting scrisse alle squadre e l’allarme rientrò.

Gli avversari ne sanno poco, perciò a Budapest non filtravano tanti dettagli. Ross Brawn diceva: “Questa cosa la devono risolvere la FIA e la squadra in questione”. Autosport comunque ha raccolto un’indiscrezione, secondo cui la RB8 guadagnerebbe 3 decimi netti al giro con un sistema del genere, compensando 15 mm all’avantreno e 30 al retrotreno.

L’intervento della Federazione si inserisce in un contesto già turbato, perché la Red Bull in Canada aveva dovuto modificare le prese dei freni, dopo Monaco ha dovuto cambiare il fondo scalinato e in Germania è finita sotto inchiesta per un’anomalia nelle mappature del motore.

Chris Horner all’Hungaroring insisteva: “Questo succede quando una squadra è competitiva. Non abbiamo mai cambiato la macchina in parco chiuso”. Lunedì dopo la corsa ha rincarato la dose, con tono perfino più aggressivo: “La macchina è legale, tutto il resto sono str*****e. Le regole vengono scritte in modo da essere aperte all’interpretazione. Dall’HRT alla Red Bull tutte le squadre le interpretano in modo diverso, altrimenti le macchine sarebbero tutte uguali”. La Red Bull però è quella che si prende più rischi nelle zone grigie.

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