Sospensioni attive: la McLaren chiede chiarezza, la FIA scrive ai team

mercoledì 14 aprile 2010 · Regolamenti
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Su insistenza della McLaren, la FIA chiarisce il principio della regolazione delle sospensioni. Charlie Whiting comunica che dalla Cina “ogni sistema o procedura per la modifica dell’assetto della sospensione mentre la monoposto è in regime di parco chiuso, sarà considerato violazione dell’articolo 34.5 del regolamento”.

La McLaren puntava il dito contro la Red Bull, che alle verifiche tecniche però è sempre risultata regolare.

Anche a valle della precisazione della FIA, Chris Horner ribadisce: “La macchina che porteremo in Cina, dal punto di vista meccanico sarà la stessa che ha fatto le prime tre gare. Non c’è impatto sulle specifiche, nonostante qualcuno suggerisca il contrario”.

L’intervento di Charlie Whiting è soprattutto preventivo: “La Federazione – aggiunge Horner – ha fatto una cosa sensata, ha evitato che si andasse a spingere in un’area che non è per niente economica per gli sviluppi”.

A Woking la McLaren già lavorava a un sistema “simile” a quello che Whitmarsh attribuiva alla Red Bull per la regolazione dell’altezza da terra.

Un sistema che secondo Paddy Lowe poteva funzionare più o meno così: “Immaginate una sospensione che senza alcun intervento umano cambia il set-up. Si potrebbe dire che siccome non è stata toccata, allora non è stata nemmeno modificata. Quello che la FIA ha chiarito è che anche se le sospensioni non vengono toccate, se le hai programmate per farle spostare, allora hai cambiato l’assetto”.

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