Ombre rosse: la Ferrari, la Fia e quel patteggiamento segreto che alimenta nuovi sospetti

domenica 1 marzo 2020 · Regolamenti
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Una bomba, mentre a Barcellona si chiudevano i test esplodeva venerdì pomeriggio: Ferrari e Federazione trovano l’accordo che chiude la questione tecnica e legale più spinosa del 2019 in merito al monitoraggio del flusso di benzina.

Il germe del sospetto risale a settembre, al tempo della tripletta rossa di Spa, Monza e Singapore. All’epoca Mercedes non s’espone, lo fa Red Bull attraverso una richiesta formale di chiarimenti. Il risultato è la direttiva che trova applicazione da Austin, dove le prestazioni di Vettel e Leclerc improvvisamente – e forse conseguentemente – si ridimensionano. E dove Verstappen senza mezze parole tira le somme: “Hanno smesso di imbrogliare”.

Tempo quaranta giorni e ad Abu Dhabi la Ferrari sfiora la squalifica perché i dati sulla benzina di Leclerc non corrispondono a quelli della Fia. Evidentemente perché qualcosa ancora non quadra su calcoli e sonde.

E siamo all’attualità, un patteggiamento a tutti gli effetti. Soprattutto, senza risposte al pubblico. Dal comunicato ufficiale:

The FIA announces that, after thorough technical investigations, it has concluded its analysis of the operation of the Scuderia Ferrari Formula 1 Power Unit and reached a settlement with the team. The specifics of the agreement will remain between the parties.

E l’enigma è servito, per cui bisogna andare per supposizioni e la verità cercarla fra le righe. Intanto la durata dell’inchiesta, quella è già un indizio cruciale su quanto complesso fosse il caso. Perché in effetti la Fia non dice che la Ferrari ha barato, ma non dice nemmeno che fosse pulita. Nessun processo, ma una contropartita che sa di scambio:

The FIA and Scuderia Ferrari have agreed to a number of technical commitments that will improve the monitoring of all Formula 1 Power Units for forthcoming championship seasons as well as assist the FIA in other regulatory duties in Formula 1 and in its research activities on carbon emissions and sustainable fuels.

Finisce in ombre che non fanno bene a nessuno. Non a Todt che proclama trasparenza, non alla Ferrari che per bocca di Binotto invocava l’inchiesta perché si diceva tranquilla. Non allo sport che comincia il nuovo mondiale nel frastuono dei sospetti di sempre.

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