Miami, il racconto della qualifica: così è maturata una griglia di partenza inconsueta

domenica 7 maggio 2023 · Gran Premi
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Zone drs accorciate, pista stretta, zero grip fuori dalle traiettorie canoniche. La previsione di Russell: “Rischiamo un’altra gara difficile”. Le prove dicono che c’è poco da inventarsi a Miami in fatto di sorpassi, allora la qualifica diventa decisiva neanche si corresse a Monte Carlo.

Questo spiega come mai avessero tutti l’adrenalina a mille, tant’è che si apre subito la lista degli episodi di intralcio – in pista e in uscita dai box – sui quali deve giudicare la Fia. Il più critico, nella prima frazione: Hamilton passa tra Magnussen e il muretto alla curva 17, forza il sorpasso per andare ai box perché deve cambiare l’ala anteriore. Sono entrambi nel giro di rientro, non c’è un vero impedimento, per cui non c’è nemmeno la sanzione. È un punto importante, alla luce del piazzamento stellare che Magnussen agguanta più avanti.

Il primo colpo di scena vero lo tira Stroll che non avanza oltre la prima eliminatoria. Paga la strategia troppo ottimistica dell’Aston Martin, la presunzione di passare il taglio con un treno di gomme medie usate. Ce la fa solo Alonso, questione di manico, evidentemente.

L’altra grossa sorpresa del riscaldamento è il ko di Hamilton, mentre Russell ce la fa di un niente. Il commento di Toto Wolff:

It’s worse than I ever thought it would be, we are twelve months on since we were last in Miami and the car is just marginally better, maybe it’s not bouncing on the straights, but it’s the only thing that is better than last year.

E arriva l’ultimo segmento, Verstappen la perde due volte in controsterzo mentre gli altri mettono subito al sicuro un giro che alla fine vale la posizione di partenza, perché Leclerc all’ultimo colpo valido esce in testacoda – nella stessa curva dove s’è girato in prova – e praticamente determina la fine dei giochi:

I know that qualifying is my strong point and obviously I am taking more risks in Q3. That pays off nine times out of ten. But obviously this is a weekend where twice I put it in the wall and this is just not the level where I want to be.

La bandiera rossa lascia un minuto e spicci, esattamente 96 secondi che sono insufficienti per fare un nuovo giro di lancio senza prendere la bandiera a scacchi, per cui la direzione corsa decide che non ha senso ripartire. Resta a Perez una pole fortunatissima dopo le grane delle prove:

I was mainly missing confidence during practice. When I was looking at the data and seeing what Max was able to do, I could simply not do that.

A seguire: Alonso, Sainz, Magnussen e Gasly. Ma resta Verstappen, sebbene in P9, l’uomo da battere. Alonso pronostica: “Può riprenderci entro il giro 25”.

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