Freni bollenti che hanno cotto la sospensione: com’è nato l’incidente di Magnussen in Messico

martedì 31 ottobre 2023 · Tecnica
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La bandiera rossa che dà un bonus a Verstappen per vincere il Gran Premio del Messico nasce dall’incidente di Kevin Magnussen che sbatte l’Haas nelle barriere alla curva 8 al giro 32, dopo neanche metà gara: “Solo una botta alle mani, per il resto niente di che”.

Le immagini mostrano l’evidente cedimento del braccio della sospensione posteriore sinistra, ma la storia è più complessa perché la rottura meccanica parte da un problema di smaltimento del calore dei freni, lo conferma Steiner a Motorsport Network e lo suggeriva già il principio d’incendio dal semiasse.

Da sempre in Messico è tosta per i freni. Perché è vero che altrove le staccate sono anche più violente, ma a Città del Messico il fatto di correre a 2200 metri d’altezza comporta una complicazione di natura termica perché la densità dell’aria è minore e quindi il flusso frontale perde potere di raffreddamento sulle parti calde dell’auto.

Non a caso, anche quest’anno la maggior parte delle modifiche che le squadre portavano in Messico riguardavano le soluzioni per il raffreddamento, in un weekend che le previsioni del tempo davano bollente.

Proprio l’Haas era intervenuta sui condotti dei freni anteriori, invece il problema s’è innescato dietro, perché Magnussen aveva passato diversi giri dietro a Sargeant, spingendo le temperature dell’auto verso la soglia di allarme, tant’è che il muretto poco prima dell’incidente aveva chiesto di riportarle ai livelli di controllo.

A quel punto l’Haas, approfittando dello stop della corsa, giustamente prima della ripartenza ha controllato l’auto di Hulkenberg, senza trovare anomalie, a conferma che dietro la rottura di Magnussen c’erano fattori esterni.

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