Tanto, continueremo a chiamarle Alpha Tauri e Sauber

giovedì 25 gennaio 2024 · Fuori tema
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Questa riflessione parte da lontano, dall’anno 1968 in cui le autorità sportive internazionali approvano nelle corse le sponsorizzazioni di prodotti non direttamente legati all’automobilismo. Di qui, giusto per citare la più iconica, la Lotus rossa, bianco panna e oro di Gold Leaf e una rivoluzione che presto contagia tutti, trasformando le auto in manifesti in movimento.

Si sale di un gradino quando gli sponsor vengono incorporati nei nomi delle squadre. Più precisamente, vengono accostati al nome della proprietà. All’atto pratico, non cambia la sostanza: la Scuderia Ferrari Marlboro s’è sempre continuata a chiamare solo Ferrari, come l’Aston Martin Aramco Cognizant F1 Team s’è sempre continuata a chiamare solo Aston Martin.

E poi c’è un capitolo a parte, quello delle squadre di Formula 1 che portano il nome dei marchi commerciali che le hanno comprate, ma fanno tutt’altro che auto. Due su tutte, Benetton e Red Bull.

Adesso invece s’insinua una pratica innovativa e fastidiosa, quella degli sponsor che pur senza avere la proprietà della squadra ne ridefiniscono l’identità: dal 2024, non più Alpha Tauri ma Visa Cash App RB, dove RB – fa sapere un portavoce del team a Racefans.net – contrariamente a quello che uno s’aspetta non è la sigla di Racing Bulls che ne possiede la licenza e discende dalla Red Bull. Piuttosto, è un riferimento proprio a mamma Red Bull, che da quest’anno è più presente tecnicamente e finanziariamente a Faenza, con tutti gli storcimenti di naso che ne derivano.

Un processo simile riguarda la Sauber, che da Alfa Romeo diventa Stake F1 Team Kick Sauber. A chi mette i soldi, evidentemente piace così. Ma tanto, continueremo a chiamarle Alpha Tauri e Sauber.

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