
PHOTO CREDIT · Scuderia Ferrari
Ferrari, l’ipotesi del frenomotore per spiegare perché Hamilton ha più problemi di Leclerc con la SF-25
martedì 22 aprile 2025 · Tecnica
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Dal primo blocco di gare del 2025, esce una SF-25 clamorosamente ridimensionata rispetto alle roboanti aspettative dei test e dello show di Piazza Castello a Milano: un solo podio, una vittoria in gara sprint, vari problemi di messa a punto e una doppia squalifica indecorosa in Cina.
Leclerc sogna la svolta per Barcellona – praticamente, quando sarà trascorso un terzo di campionato – con la nuova normativa sulle ali anteriori: “Siamo indietro su McLaren e Red Bull. Penso anche su Mercedes. Sarà difficile colmare il gap prima della Spagna”. E non è nemmeno detto che si possa fare, perché non c’è evidenza del fatto che gli avversari oggi facciano i furbi e la Ferrari no.
Nel frattempo, se Leclerc ogni tanto vede una lucetta, è notte fonda per Hamilton: “Non ho risposte, non c’è qualcosa in particolare. Al momento, non c’è rimedio, sarà così tutto l’anno, sarà doloroso”.
Non dice molto, sulla prestazione in Arabia Saudita: “Scivolavo dappertutto, nel primo stint avevo tanto sottosterzo, l’auto non girava, il degrado delle gomme era altissimo. Nel secondo stint andava un po’ meglio con il bilanciamento, ma il passo non c’era”.
Non avevano lo stesso assetto le due Ferrari a Gedda, “solo una leggera differenza”, svela Hamilton, quindi troppo poco per giustificare mezzo secondo di distacco in qualifica e mezzo minuto in gara: “E devo sempre capire se l’altro set up piaccia alla macchina”.
Dopo Suzuka si era detto di “qualcosa sull’auto – parole di Hamilton – che funzionava al di sotto delle prestazioni”, un problema non meglio precisato che comunque era stato individuato. Scavando, viene fuori che Hamilton per sua stessa ammissione fatica a prendere la mano con la modalità di funzionamento del frenomotore che sulla Ferrari è più invasivo rispetto alla Mercedes.
L’ipotesi che la causa dei mali sia soprattutto quella è plausibile, perché Hamilton sostiene di essere “lento in curva” nel confronto con Leclerc. Non a caso, dal frenomotore dipende la reattività in curva.
In teoria, il rimedio c’è: una ricalibrazione del software ed eventualmente del brake-by-wire in funzione dell’approccio che Hamilton preferisce in frenata. In alternativa, la soluzione che suggeriva già lui a Gedda dopo le qualifiche: “Un trapianto di cervello”. Per iniziare a pensare – e frenare – come Leclerc.
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