Spa, perché Hamilton era obbligato a passare al centro medico dopo l’incidente con Alonso

mercoledì 31 agosto 2022 · Regolamenti
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Un colpo mica da niente: la Mercedes riferisce che la centralina dell’auto di Hamilton ha registrato una decelerazione di 45 G nell’impatto al suolo dopo il contatto con l’Alpine di Alonso al primo giro a Spa.

Un urto notevole, tant’è che Hamilton da prassi era tenuto a farsi visitare al centro medico.

È una procedura che si attiva automaticamente: sulle auto di Formula 1 c’è una spia su un pannellino installato sul cruscotto, si illumina quando i carichi superano la soglia limite di 18 G.

È uno degli ultimi dispositivi voluti da Sid Watkins, il delegato storico della Federazione. Serve soprattutto per allertare automaticamente la macchina del medico e istruire i commissari di percorso che intervengono in caso di incidente e devono modificare le procedure di estrazione dei piloti in funzione della decelerazione che hanno patito.

Ad ogni modo, il protocollo impone i controlli medici pure a chi scende dall’auto sulle proprie gambe. E pure quando la spia si attiva per episodi fortuiti che non determinano danni, come fu per Alonso ad Abu Dhabi nel 2013, dopo un salto sul cordolo.

Di qui l’ammonizione a Hamilton, che invece è tornato liberamente ai box, sebbene lamentasse dolori. A caldo aveva detto:

I nearly broke my back coming down so it was a big hit. I’m sure I’ll feel sore tomorrow. I remember just looking at the ground, so that was quite high. I’m so grateful to be still alive and in shape.

Alla fine, Hamilton ha parcheggiato perché il muretto ha riscontrato che l’auto stesse perdendo liquidi. E si è presentato ai medici solo quando la direzione gara ha informato la Mercedes che ci fossero gli estremi per un provvedimento disciplinare.

Perciò la Fia nell’interesse di tutti ha specificato che in futuro le sanzioni potrebbero essere severe. Perché non è la prima volta che i piloti si rifiutano di farsi visitare.

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