Ralf Schumacher al capolinea in Formula 1. E Bernie bacchetta lui e Fisichella

lunedì 17 dicembre 2007 · Mercato
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Debutta grazie a Eddie Jordan che dopo aver scovato Michael tenta la carta del più giovane di casa Schumacher, passa alla Williams nel 1999, diventa uno dei piloti più fedeli al team di Grove, nel 2001 ottiene a Imola il primo successo in carriera, sigla la pole a Magny-Cours nel giorno del suo compleanno, vince altre 5 volte, poi nel 2004 si stufa della Williams e vola alla Toyota, con un contratto faraonico e poche prospettive.

È la sintesi della carriera di Ralf Schumacher, uno che si presentava fra i più promettenti della storia e invece lascia il circus da un’uscita secondaria, senza infamia e senza lode.

Ha girato a Jerez con la Force India: una rottura meccanica, un incidente e un fuoripista. Più che altro ha fatto da richiamo mediatico per il team di Mallya che di prenderlo a bordo in pianta stabile non vuole saperne. Anche perché Mike Gascoyne – che con Ralf ha già lavorato alla Toyota – non gli fa buona pubblicità.

Schumi junior costa tanto e rende poco. Di lui Frank Williams disse che “un giorno è brillante, in altri sembra non riesca a trovare la chiave per tirare fuori il meglio dalla monoposto”.

Sulla stampa tedesca lo bacchetta anche Bernie Ecclestone: “Sia lui che Fisichella hanno corso per squadre decenti, ma avevano la possibilità di fare molto meglio di quanto hanno dimostrato. Dovrebbero riflettere bene prima di decidere di spostarsi in un ambiente meno competitivo”.

Pochi spiragli per trovare ancora un sedile. L’avventura in Formula 1 è praticamente al capolinea: “Forse smetterò di correre – ammette Ralf – o forse me ne andrò in qualche altra categoria. Cercherò di fare la scelta più giusta, ma anche se arrivasse un’offerta non è detto che accetterò ad occhi chiusi. La cosa dovrebbe avere un senso”.

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