McLaren, no all’appello dopo la spy-story: “Paghiamo, siamo in crescita”

venerdì 21 settembre 2007 · Dal paddock
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La McLaren fa un passo indietro: paga la multa del Consiglio Mondiale e rinuncia a presentare appello alla sentenza del 13 settembre. Ron Dennis già in Belgio l’aveva anticipato: “Non voglio continuare la polemica se posso ottenere una chiusura nell’interesse della Formula 1, una chiusura che deve essere completa”.

Per la Ferrari però le accuse depositate presso i tribunali inglesi restano in piedi. E alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Bernie Ecclestone, la McLaren scopre che ha rischiato grosso anche nel Mondiale: “L’esclusione era una possibilità reale, ma qualcuno di noi ha spinto per l’applicazione di una pena in danaro che chiaramente, per un team più piccolo, sarebbe stata letale”.

Non per la McLaren. Almeno finché c’è l’appoggio della Mercedes: “Dai nostri conti economici – conferma Dennis – si vede che abbiamo un giro d’affari annuo che vale quattro o cinque volte questa somma. Siamo un’azienda che non ha debiti, di grande solidità e ancora in crescita”.

Anche perché, sottraendo i proventi dei diritti televisivi con la FOM, la penale di 100 milioni di dollari scende a 31, tutti soldi che la FIA assicura di girare a favore di progetti per la sicurezza stradale.

Nel frattempo si rimette in moto la macchina dei contratti: restano Santander e Mutua Madrileña, mentre Vodafone chiede garanzie. Che possono ancora arrivare direttamente da Alonso e Hamilton, sotto forma di Titolo Mondiale.

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