La Fia chiude la pratica della spy-story. Montezemolo: “La ferita resta”

giovedì 20 dicembre 2007 · Dal paddock
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Giusto due righe sul sito della Federazione Internazionale per informare il paddock che la spy-story fa parte del passato. Max Mosley accetta la lettera di scuse di Ron Dennis, cancella l’ultima audizione della McLaren che la Fia programmava per il 14 febbraio 2008.

“La lettera che abbiamo inviato alla Federazione – scrive la McLaren – parla da sola ed esprime sentimenti sinceri. Ci scusiamo anche con il Consiglio Mondiale che ha dovuto sostenere delle indagini per approfondire ciò che noi, internamente, non eravamo stati in grado di chiarire. Bastava informare la Ferrari e la FIA dopo la prima comunicazione di Nigel Stepney”.

Scuse estese pure alla Ferrari, alla Formula 1 e a tutti i tifosi. Ma fuori tempo massimo. Perciò Luca di Montezemolo non cancella la rabbia: “Mi sarei aspettato le scuse molto prima. E poi diciamo la verità, se non ci fosse stato un benefattore che quest’estate ci avvisava delle fotocopie, che ci avvertiva che fra le mani si era ritrovato tutta quella montagna di documenti di nostra proprietà, non si sarebbe saputo niente e la McLaren avrebbe vinto con l’inganno”.

Già, il benefattore, quello della copisteria dove Coughlan mandava sua moglie coi progetti di Stepney: “Eravamo a conoscenza del boicottaggio, della polverina – quella nel serbatoio, prima di Monaco – ma non di una storia così grave. Talmente assurda che all’inizio mi è venuto il sospetto che quell’inglese fosse un mitomane. Invece ci ha salvato“.

Resta la ferita: “Diciamo che noi della Ferrari siamo stati molto bravi. Abbiamo costruito una macchina per noi e più di mezza per gli altri. Ma alla fine ha vinto quella originale, alla faccia della contraffazione”.

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