Domenicali rassegnato: “Con i soldi del kers potevamo raggiungere la Red Bull”

mercoledì 1 luglio 2009 · Dal paddock
tempo di lettura: 2 minuti

Al debutto a Melbourne erano 4 le squadre equipaggiate col kers: Ferrari, McLaren, BMW e Renault. A Silverstone è rimasta solo la Ferrari. Stefano Domenicali dice che il problema sta nel pacchetto di norme tecniche: “Per come è adesso, il kers non è una scelta performante. È qualcosa che deve servire da lezione per il futuro”. E anche per il presente.

Perché la Ferrari si è incaponita per usare il recupero di energia, ha visto e rivisto il sistema, ha alleggerito il telaio, ha cambiato la distribuzione dei pesi. Arrivando a spendere cifre astronomiche, anche più di quanto Max Mosley intendeva fissare come ipotetico tetto di spesa per il 2010.

Stefano Domenicali non fa numeri, ma ammette che “con quei soldi, si poteva essere veloci quanto la Red Bull”. Che il kers non lo ha mai preso in considerazione. Come la Brawn d’altra parte. E sono loro che adesso si giocano i campionati.

Ha pagato anche la McLaren. Lo ammette Martin Whitmarsh: “Il kers per noi è stata una fonte di distrazione che ci ha richiesto tanti sforzi e ci ha impedito di concentrarci a dovere sul motore e sul concetto della macchina. Col senno di poi, si potevano prendere altre strade”.

La FOTA è compatta: nel 2010 il kers sparirà. Se n’è convinta anche la BMW che a ottobre negò l’unanimità per fermare l’introduzione dei sistemi di recupero di energia e che dopo il Bahrain ha sbattuto il kers giù in cantina. Probabilmente per sempre.

Domenicali, Ferrari, kers, McLaren, Mosley, Red Bull, Whitmarsh,