Sport e politica, corto circuito: perché la Lega ce l’ha con Montezemolo

mercoledì 17 novembre 2010 · Fuori tema
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È amareggiato Piero Ferrari: “Non era mai successo che la politica intervenisse nei momenti belli e brutti della nostra vita sportiva. E vorrei che fosse sempre così”. Finisce nella mischia pure la disfatta del Cavallino a Yas Island. Dice Sergio Marchionne: “Certe battute sono ingenerose e offensive”.

Roberto Castelli, vice ministro alle infrastrutture e senatore della Lega Nord, domenica si è sfogato così:

Se dovessi usare nei confronti della Ferrari e del dottor Montezemolo lo stesso metro di giudizio che egli usa nei confronti del nostro governo, dovrei dire che Alonso ha perso il mondiale a causa della gestione dilettantesca della corsa con il dottor Montezemolo ai box.

Montezemolo ai box – quelle rare volte che c’è – guarda e non tocca. C’è astio perché ItaliaFutura, il movimento che ha fondato nel 2009, a settembre si è scontrato con la Lega, “corresponsabile di non scelte che hanno portato il paese a impoverirsi materialmente e civilmente”. Abu Dhabi è un pretesto. Lo prova il tono di Roberto Calderoli, leghista pure lui, nonché ministro per la semplificazione normativa:

Nonostante le capacità dell’ottimo Fernando Alonso, a cui va un applauso per il grande lavoro svolto in questa stagione, la Ferrari è riuscita a perdere un Mondiale di fatto già vinto, grazie alla demenziale strategia operata dai box. Chi è responsabile di questa disfatta deve andarsene e quindi ci si aspettiamo le dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo, il quale, al posto di fare il grillo parlante della politica senza beccarne mai una, dovrebbe invece cercare di imparare dagli altri come si fa a gestire una vittoria nel Mondiale. Ci ha fatto vergognare di essere tifosi della Ferrari, se ne vada subito da Maranello, evitando ulteriori danni alla rossa che abbiamo nel cuore.

La replica di Montezemolo arriva lunedì pomeriggio: “Quando lo statista Calderoli avrà realizzato l’1% di quanto fatto in questi anni dalla Ferrari per il paese in termini industriali e sportivi, a quel punto meriterà una risposta”. Calderoli invece risponde subito. E sulla valenza della polemica fuga ogni dubbio: “Se Montezemolo intende fare politica allora scenda in campo ufficialmente e vedremo se raggiungerà almeno l’1% dei consensi”.

Il prologo risale a martedì. A margine di un’audizione della Commissione Trasporti della Camera, Marco Desiderati che è deputato leghista e sindaco di Lesmo annunciava che per l’ultima corsa dell’anno avrebbe tifato McLaren: 

Ho smesso di tifare Ferrari quando è passata sotto la guida della Fiat, perché trovavo immorale che lo Stato versasse i contributi alla Fiat e contemporaneamente la stessa casa automobilistica investisse centinaia di miliardi di lire per fare le corse in macchina.

Montezemolo ribatteva: “Sentire un italiano che dice che tifa per la McLaren, insomma… tra virgolette è uno scandalo”. La comunità italiana dei fan della McLaren, in una lettera aperta spiegava che si può essere italiani e avere il cuore oltre Maranello, una precisazione “per stroncare sul nascere ogni tentativo di strumentalizzazione politica”. E il week-end doveva ancora cominciare.

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