Luca Badoer, quella vita da mediano: mille test e due Gran Premi, 12 anni in rosso

martedì 28 dicembre 2010 · Amarcord
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Cantava Luciano Ligabue: “Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo, a chi finalizza il gioco”. I mediani esistono anche in Formula 1. Sono quelli come Luca Badoer, gli anelli della catena che lavorano nell’ombra, nell’anonimato dei test privati, quelli che il pallone, cioè la macchina, devono passarla a chi finalizza il gioco, cioè ai piloti titolari.

Dopo 12 anni Badoer lascia la Ferrari. Era entrato a Maranello come collaudatore part-time alla fine degli anni Novanta mentre cercava una sistemazione fissa sulla griglia, rimbalzato fra Scuderia Italia, Forti e Minardi. Nel 2000 i test con la rossa diventano la sua occupazione definitiva quando la Minardi gli preferisce Mazzacane.

La chiamata del 2009 al posto di Massa è un premio alla carriera, ma pure una riparazione a quello che Badoer nel 1999 aveva vissuto come un torto: l’ingaggio temporaneo di Mika Salo al fianco di Eddie Irvine per il volante lasciato da Michael Schumacher dopo l’incidente di Silverstone.

Badoer allora debutta in rosso al Gran Premio d’Europa. La Ferrari capisce che un collaudatore è una cosa e un pilota è un’altra. Lo lascia gareggiare anche a Spa, poi lo richiama alla base. Badoer dice: “Sarebbe assurdo se decidessero di non farmi correre proprio a Monza, una pista dove potrei girare a occhi chiusi, una di quelle dove ho fatto più chilometri di test”.

Invece a Monza arriva Giancarlo Fisichella. A Badoer resta un record: è il pilota che ha fatto più gare senza prendere nemmeno un punto. Racconta Gian Carlo Minardi: “Da giovane, Luca fu un pilota molto forte. Al di là del fatto che non sia mai riuscito ad esprimere al 100 percento il suo talento in Formula 1, ha monetizzato al meglio la sua permanenza in Ferrari dove si è fatto un nome. Sarà ricordato come il collaudatore storico del Cavallino”.

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