Diffusori soffiati, a lezione da Renault: vince chi consuma meno… e brucia di più

giovedì 7 aprile 2011 · Tecnica
tempo di lettura: 2 minuti

Renault Sport si è fatta carico di spiegare la correlazione tra il consumo di carburante e l’efficienza del diffusore soffiato che la Red Bull monta già dall’anno scorso e che sta spopolando nel 2011.

Premessa: l’idea di base è indirizzare i condotti di scappamento verso l’estrattore posteriore. Aumentano la temperatura dell’aria, ne abbassano la densità e portano più deportanza. Poi ci sono anche i casi estremi, coi tubi di scarico avanzati che sfociano direttamente sotto il fondo piatto: ce li aveva la McLaren MP4/26 prima del restyling last-minute, li ha mantenuti la Renault R27. Il principio comunque è lo stesso.

Detto questo, “affinché un diffusore soffiato funzioni a dovere e generi effettivamente maggiore carico – spiega la Renault – c’è bisogno di produrre una quantità significativa di gas di scarico. Più benzina brucia, più gas vengono prodotti e potenzialmente quindi c’è più carico“.

Ma non vuol dire che la partita la vince chi consuma di più, perché i motori che bevono di meno sono anche quelli che possono permettersi di spendere la benzina extra per soffiare più forte nel diffusore. E quindi generare ancora più deportanza.

Le stime ufficiose dell’anno nuovo dicono che è proprio l’RS27 di Renault l’unità che consuma meno: “Le squadre equipaggiate col nostro motore – fanno sapere da Viry – sono state in grado di bruciare il 10 percento di carburante in più rispetto al normale. Senza per questo restare a secco”.

Si parla di Lotus, Red Bull e – appunto – Renault. Una corre in serie B, le altre due sono quelle che nel campo degli scarichi soffianti stanno più avanti per sperimentazione e messa a punto. Può non essere un caso. Anche perché la Ferrari dal 2010 lotta coi consumi e ci ha messo un po’ per ottimizzare il soffiaggio nel diffusore.

Ferrari, Red Bull, Renault,