Mappature del motore, ombre su Red Bull e Lotus. Con quegli scarichi così simili

mercoledì 27 febbraio 2013 · Regolamenti
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Dopo l’intervento di Charlie Whiting, adesso gli scarichi su Williams e Caterham cambiano linea e riprendono uno schema più convenzionale. La questione dell’impiego intelligente del soffiaggio dei gas però resta aperta e si sposta un’altra volta sulle mappature del motore.

L’indiscrezione è riportata da Michael Schmidt sulle pagine di Auto Motor und Sport e chiama in causa le squadre equipaggiate dalla Renault che sulla materia è sempre stata all’avanguardia. In particolare le ombre si allungano su Red Bull e Lotus che nei test pare abbiano impiegato finora un settaggio estremo dei parametri del propulsore.

Già l’anno scorso l’irregolarità era esplosa in maniera fragorosa al Gran Premio di Germania dopo la segnalazione di Jo Bauer sulle variazioni della coppia in rapporto al numero di giri. Poi non era scaturita nessuna sanzione perché di fatto il regolamento tecnico non era tanto preciso sulla materia. In ogni caso, prima della gara di Budapest la Federazione con Charlie Whiting ci aveva messo una pezza e quella mappatura era diventata illegale.

E lo scontro adesso si gioca proprio sui termini di validità di quella precisazione. Perché secondo il punto di vista di Luca Marmorini della Ferrari, la correzione che aveva apportato la FIA doveva valere anche nell’anno nuovo. Invece secondo Remi Taffin della Renault “la direttiva si riferiva esclusivamente all’anno scorso”.

Sempre in base alle rivelazioni della stampa tedesca, la FIA ha già preso posizione e di fatto ha confermato che l’interpretazione della Ferrari è corretta, cioè la nota emanata nel 2012 si applica pari pari anche al regolamento del 2013. Il punto è che la Renault l’ha scoperto solamente giovedì quando già aveva istruito le sue squadre circa i parametri per la nuova stagione.

Non a caso Ross Brawn faceva notare che Red Bull e Lotus hanno un disegno degli scarichi piuttosto simile che forse è il risultato dell’intenzione di impiegare “un sistema intelligente di gestione del motore”. Quello che adesso la FIA ha ufficialmente negato.

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