Ferrari, che fine ha fatto la bocca di squalo sotto il musetto della F138

giovedì 8 agosto 2013 · Tecnica
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Un condotto passante dentro il musetto, la Ferrari l’aveva realizzato nel 2008 e la Federazione quell’anno reagì con un giro di vite alla normativa tecnica per preservare la resistenza dei telai. Oggi le feritoie all’anteriore sono ammesse a patto che si aprano entro 150 mm dall’asse delle ruote. Sotto il musetto, sempre sulla Ferrari, se n’è notata una bella larga a febbraio nei primi test della F138. E poi non s’è mai vista nei Gran Premi.

All’epoca l’ipotesi più diffusa era che si trattasse dell’imbocco di un condotto con una funzione aerodinamica. La Red Bull per esempio già dall’anno scorso ne adotta uno con presa d’aria sul gradino del musetto e sfogo immediatamente a monte.

Il fatto che la rossa a Melbourne si fosse presentata senza bocca di squalo aveva alimentato la teoria secondo cui l’idea fosse destinata all’impiego occasionale a seconda delle caratteristiche delle piste, per favorire l’estrazione dell’aria e sfogare i flussi frontali che scorrono a velocità altissima e producono resistenza all’avanzamento quando si bloccano sotto l’anteriore.

Oggi che il campionato è in archivio per il 50 percento e ha praticamente conosciuto piste d’ogni foggia, la teoria della funzione aerodinamica non sta più in piedi perché con la presa frontale Alonso e Massa non hanno mai gareggiato, indipendentemente dalla configurazione dei circuiti.

Di qui la convinzione che quello impiegato sulla F138 ai test di Jerez e Barcellona altro non fosse che un sistema per migliorare il raffreddamento dei componenti interni che nello svezzamento del nuovo telaio costituivano un’incognita. Le centraline elettroniche, soprattutto. Dopodiché, una volta risolti i problemi di temperatura, la bocca di squalo si è ristretta alle dimensioni di una fessura.

Alonso, Ferrari, Fia, Massa,