Parigi, la commissione etica della Fia interroga Todt e riferisce… a Todt!

domenica 20 ottobre 2013 · Politica
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Va avanti nel veleno la campagna elettorale per le presidenziali di dicembre in cui si affrontano Jean Todt e David Ward per il vertice della Fia. Il Times in un articolo a firma di Kevin Eason riferisce che venerdì Todt si è dovuto presentare in tribunale a Parigi per testimoniare di fronte a una commissione etica e rispondere dei viaggi che usualmente lo portano all’estero per le lettere di sostegno delle federazioni locali.

L’ironia sta nel fatto che in base ai nuovi regolamenti disciplinari, il destinatario della valutazione della commissione etica è il presidente della Fia. Quindi nessuno fuorché Todt. All’inizio di ottobre Ward l’aveva già scritto: “Le elezioni rischiano di diventare una farsa per la faccenda delle lettere di sostegno”.

In pratica i candidati a Place de la Concorde hanno bisogno di ottenere il supporto scritto dei club in giro per il mondo. Una specie di primarie democratiche.

Todt però si è mosso con largo anticipo rispetto all’avvio della campagna elettorale perché a marzo, cioè sei mesi prima che iniziassero le manovre ufficiali, in occasione di un meeting della Fia si è fatto firmare a Montevideo una dichiarazione in cui undici federazioni dell’America meridionale gli “estendono – recita testualmente il documento – il forte sostegno per il secondo mandato”.

Ward la vede come una “partenza anticipata” che assegna a Todt un “vantaggio scorretto”. E ha voluto l’inchiesta per scatenare la tempesta, per quanto già sapesse che all’atto pratico il tribunale non avesse margine d’intervento.

Sui metodi per niente trasparenti di Todt, una questione l’aveva sollevata pure Ari Vatanen, che l’aveva contrastato ai tempi delle elezioni del 2009 per il dopo Mosley: “Si fa propaganda a spese della Fia – aveva segnalato – e gode di un aereo privato”. All’epoca Todt girava il globo per promuovere la sicurezza in auto. Ma tappa per tappa chiedava i voti ai club.

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