Renault falcia Maldonado. La Formula 1 riapre la porta a Magnussen

martedì 2 febbraio 2016 · Mercato
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Era nei piani di Ghosn, una ristrutturazione ad ampio raggio della squadra che Renault eredita dalla Lotus: “Bisogna discutere obiettivi, strategie. Riparlare anche di partner e piloti”.

Piloti, appunto: Lotus aveva deliberato la conferma di Maldonado e l’ingaggio di Palmer. Renault invece ha voluto un cambio di rotta, ha accettato Palmer e falciato Maldonado. Praticamente ha tenuto l’esordiente e ha bocciato quello che sulla carta ha cinque anni d’esperienza e una vittoria, nel 2012 a sorpresa a Barcellona.

Messa in questi termini, un controsenso. Invece dietro il ribaltone c’è quello che le statistiche non raccontano: Maldonado ha una carriera costellata di vaccate clamorose, incidenti da dilettante, sfoghi d’arroganza, penalità a iosa. Mediamente nel 2015 ha preso il doppio delle sanzioni rispetto a chiunque altro secondo le stime di F1Fanatic.

Una barzelletta insomma, uno che in Gp2 ha vinto con merito nel 2010, ma in Formula 1 mai sarebbe arrivato tanto lontano se non avesse avuto le spalle coperte. E coperte pure bene, perché la sua garanzia dagli anni delle categorie minori si chiama Pdvsa, la compagnia petrolifera di bandiera che già nel 2011 è finita al centro di un’interrogazione parlamentare sui dettagli della sponsorizzazione.

Con quei soldi Maldonado s’è materialmente comprato tre anni alla Williams e due alla Lotus. Tra parentesi, fregando un’opportunità di lusso a Hulkenberg nel 2014. Ma oggi che il finanziamento s’è drasticamente ridotto – un po’ per la crisi del petrolio, un po’ perché Maduro dopo Chavez ha chiesto di rivedere i programmi di stato – l’ingaggio non ha nemmeno tanto appeal dal punto di vista economico. Del resto Renault ha una collaborazione tecnica ufficiale con Total che non può accostare a un altro marchio affine.

Insomma per tutta una serie di ragioni il contratto è saltato: “Con umiltà – confermava Maldonado su Twitter lunedì pomeriggio – vi informo che nel 2016 non sarò in Formula 1”.

A Enstone s’è aperta una porta in cui s’è infilato Kevin Magnussen. Porta soldi pure lui, un terzo di quelli di Maldonado. Cerca di rifarsi una carriera a due mesi dall’uscita dalla McLaren che ne aveva fatto scadere l’opzione non avendo niente da offrirgli dopo la promozione di Vandoorne ai collaudi ufficiali.

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