Ferrari, un anno dall’ultima vittoria. E quell’ipotesi di prendere Lowe dalla Mercedes
venerdì 16 settembre 2016 · Dal paddock
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Non è sfuggito a nessuno che quello di Singapore dove si corre domenica (partenza alle 14 ora italiana, diretta SkySport e RaiSport) rappresenta l’ultimo circuito dove la Ferrari ha vinto un Gran Premio. Con annessa baruffa sotto il podio e richiamo ufficiale. E sono passati 12 mesi.
L’hanno ricordato a Vettel, impietosamente, alla vigilia. Lui risponde: “L’anno scorso chi poteva immaginare che sarebbe stata la mia ultima vittoria in Ferrari per così lungo tempo. Ma vi dirò, dopo quel successo siamo sempre scesi in pista dando il massimo e puntando a fare il meglio. Purtroppo questi sono i fatti”.
Fatti e numeri: nessuna pole, nessuna vittoria, quasi 200 punti di distacco dalla Mercedes in campionato, una serie di grane tecniche e diversi rimpasti di organico. “Non una grande stagione, ma non possiamo neanche classificarla come terribile. Siamo critici verso noi stessi perché volevamo chiudere il gap, invece c’è ancora un divario. A volte ampio, a volte meno, ma c’è”.
Perciò al di là delle chance occasionali e fortunose che la Ferrari può sfruttare qua e là, forse subito a Singapore visto com’è compatto il quadro dei tempi, resta il nodo dello sviluppo: “Bisogna lavorare per migliorare tutto il pacchetto tecnico. Senza pensare ad altro”.
Ad ogni modo il Cavallino ha già occhi e risorse sul 2017, sulla macchina che Allison aveva cominciato a pensare e adesso qualcun altro deve occuparsi di completare. Forse Paddy Lowe, secondo La Stampa. Una riflessione più che uno scoop, sulla base del presupposto che notava pure F1WEB.it, cioè che Maranello ha bisogno di un profilo più trasversale, mentre Binotto è motorista.
Lowe nega, assicura che lui non ha nessun motivo di cambiare. Arrivabene da parte sua ribadisce che la Ferrari è a posto, “perfettamente ok con le persone che ci sono adesso”, per cui “non c’è niente da aggiungere e non c’è nessuno da ingaggiare“. Fine?
