Miami, il Gran Premio da 400 milioni di dollari che aspetta ancora l’assenso della città (e della Fia)

mercoledì 16 ottobre 2019 · Politica
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C’è un sottofondo fastidioso squisitamente politico e propagandistico nell’annuncio congiunto tra Liberty Media e quelli dell’Hard Rock Stadium per il Gran Premio di Formula 1 a Miami. Che formalmente ancora non ha l’appoggio della città.

Sa di bimbominkia che organizza i festini a casa alle spalle dei genitori: ad aprile il trasferimento del circuito da Biscayne Boulevard a Miami Gardens ha cambiato la faccia al Gran Premio e ha minimizzato il disagio per l’allestimento della pista, ma l’impegno di un’area prevalentemente privata non elude l’obbligo dell’approvazione da parte della Contea.

Su questo punto, a settembre le associazioni dei residenti hanno indetto un meeting che ha trasmesso nuove perplessità a chi quel placet dovrebbe firmarlo, a conferma che l’iter resta travagliato, tra rinvii e opposizioni amministrative.

Per cui dal fronte della Florida nessuna novità, se non la definizione – puramente informale e comunque soggetta pure al visto del Consiglio Mondiale della Fia – di una data di massima, maggio 2021, per una corsa che Liberty vuole fortemente per raddoppiare gli appuntamenti negli Stati Uniti, al punto da spingersi a concedere una serie di agevolazioni finanziarie che fanno innervosire gli altri circuiti.

Per il resto, persiste quel meccanismo che veicola e pompa strategicamente le note d’ufficio per tenere viva l’attenzione su un evento a consistente potenziale economico, un indotto di 400 milioni di dollari dicono le stime dei promotori.

E la propaganda attraverso la rete la fa soprattutto Motorsport Network che a Miami al 5972 di 4th Avenue tiene la sede centrale.

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